Nepotismo e codice etico, il sindaco replica alla minoranza: ” alcuni ex amministratori hanno fatto peggio”

Dichiarazioni false e strumentali”. Replica così il sindaco di Capaci Sebastiano Napoli alla affermazioni dei consigliere comunali di opposizione Erasmo Vassallo e Antonio Vassallo che ieri avevano polemizzato per la bocciatura del codice etico per il comune. “Non corrisponde a verità – dichiara oggi Napoli – che la maggioranza non ha neppure letto la loro proposta, anzi su questo argomento si sono tenute diverse riunioni tra i capi gruppi, con la presenza dell’amministrazione, dove la maggioranza ha proposto, a sua volta, di emendare alcuni articoli del codice etico proposto, per adeguarlo alle disposizioni di legge e pervenire ad un testo condiviso da tutti.”

La minoranza invece – sostiene Napoli – ha respinto ogni collaborazione, ostinandosi nel mantenere ferma la loro proposta, che così come formulata dalle minoranze, non era, e non è, condivisibile, poichè tendenzialmente mirata ad imporre, illegittimamente, limiti e paletti a competenze e funzioni attribuite dalla legge regionale al Sindaco, ed introdurre incompatibità non previste dalla stessa legge. Paradossalmente – dichiara Sebastiano Napoli – si voleva far passare per “non etico” o “immorale” ciò che è legittimo e lecito.”

La vicenda ruota attorno alla proposta di tre consiglieri comunali di minoranza Erasmo Vassallo, Maria Rosa Lo Bello e Michele Guastella di approvare il codice etico del comune, dopo che l’amministrazione comunale aveva nominato due esperti esterni per la tutela legale del municipio. Una era la nipote del sindaco, che lavora nello stesso studio del primo cittadino. Un’altra consulenza legale era stata affidata alla moglie di un consigliere comunale di maggioranza. La minoranza contesta anche la nomina dell’assessore Erasmo Napoli, parente del sindaco.

Respingiamo con forza – replica il primo cittadino – le accuse di faziosità o nepotismo da parte di ex amministratori che in passato hanno fatto lo stesso (o peggio), come la nomina ad assessore di parenti ed affini (cugini, mogli e cognati di consiglieri comunali), considerato che, alla luce delle nuove disposizioni normative, tali nomine oggi non sono più ammissibili essendo divenute incompatibili.

Infine – prosegue il sindaco – nessuna violazione dello Statuto Comunale è stata perpetrata nella nomina dell’assessore Napoli poiché la stessa nomina è conforme alle funzioni, poteri e competenze attribuite dalla legge regionale al Sindaco e perché le norme statutarie ad essa contrarie sono state automaticamente abrogate, così come previsto dalla stesso Statuto Comunale. La verità – conclude il primo cittadino – è che, in tutta questa vicenda, le minoranze intendevano proporre un codice etico illegittimo animate solo da un atteggiamento miope e strumentale.”

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