Lavoro nero, controlli nel trapanese: multate diverse ditte
Proseguono senza sosta i controlli dei Carabinieri e dell’ispettarato per contrastare il lavoro nero nel palermitano e nel trapanese. Le verifiche si sono concluse nei giorni scorsi ad Alcamo dove i militari dell’Arma hanno passato al setaccio diverse attività commerciali che riguardano l’edilizia, le officine, le rivendite telefonia, ristoranti.
In particolare ad Alcamo due ditte sono state sospese e sanzionate. Nella prima azienda due persone su quattro non avevano regolare contratto. Nella seconda, tutti i quattro lavoratori presenti erano irregolari.
I commercianti sospesi hanno ottemperato alle prescrizioni ed hanno regolarizzato i dipendenti in nero versando sanzioni per un totale di 9900 €: dovranno inoltre versare i contributi previdenziali e assistenziali obbligatori non corrisposti agli operai, oltre a corrispondere una maxi sanzione di 4000€ per ogni lavoratore scoperto “in nero”.
In tutta la provincia di Trapani nelle prime settimane di novembre sono stati individuati 14 lavoratori in nero, 6 attività imprenditoriali sospese e sanzioni amministrative complessive per oltre 70.000€.
“L’obiettivo dei controlli – spiegano i militari dell’Arma – è quello di garantire i lavoratori e gli imprenditori che invece rispettano le regole. Il fine è anche quello di invogliare i cittadini a recarsi alle stazioni dei carabinieri o direttamente all’Ispettorato del Lavoro per riferire di rapporti di lavoro anomali o situazioni che mettono in pericolo la vita delle persone. Le sanzioni che riguardano il “lavoro nero” – prosegue la nota dell’Arma – costano all’imprenditore di più del lavoratore tutelato a norma di legge. Le ispezioni disposte dalla Direzione territoriale del Lavoro, d’intesa col Comando Provinciale dei Carabinieri, proseguiranno con impegno sempre maggiore da parte dei militari e degli ispettori civili , al fine di garantire la massima equità in ogni settore merceologico”
Le verifiche in questi giorni stanno riguardando anche la zona del partinicese.