Il Movimento 5 stelle mette la lente d’ingrandimento sulle vendite patrimoniali dell’era “Cuffaro”
Accordi tra autorità lussemburghesi e trecento società di tutto il mondo, in cui sarebbe stata coinvolta anche la Regione siciliana durante il governo Cuffaro. E’ quanto svelato da una recente inchiesta del settimanale l’Espresso, che ha fatto scattare un’interrogazione del gruppo parlamentare 5 Stelle all’Ars, per chiedere in merito ulteriori spiegazioni all’esecutivo Crocetta.
L’operazione per la quale il Movimento attende delucidazioni è relativa ad una maxi vendita di beni immobili della Regione durante l’era Cuffaro, che si sarebbe tradotta in grosse perdite per le casse regionali.
Secondo quanto riportato successivamente da Repubblica, la Regione avrebbe portato a termine la cessione di 34 importanti immobili, poi ripresi in affitto, per un’operazione che alla fine della giostra si sarebbe rivelata a saldo negativo (circa 100 milioni di euro) nonostante la perdita delle proprietà per la Regione. Non solo. Per portare a termine la maxi vendita la Regione ha dovuto ricorrere ad un censimento del suo patrimonio, costato circa 80 milioni di euro ed affidato a tale Enzo Bigotti, attuale amministratore delegato della Spi. Anche su questo incarico il Movimento 5 Stelle ha chiesto da diverse settimane lumi con una interrogazione rimasta senza risposta.
“Il Presidente Crocetta – afferma Claudia La Rocca, prima firmataria dell’interrogazione – ha affermato che da tempo la Regione sta portando avanti verifiche sulla cessione degli immobili, ebbene, noi chiediamo chiarimenti sul lavoro svolto finora. Poi, quando la Regione avrà pronta l’intera documentazione, il presidente venga a riferire in commissione Bilancio”.
Sempre in tema di patrimonio immobiliare il M5S chiede a Crocetta di sollecitare il governo nazionale a sbloccare l’iter per il trasferimento di 96 immobili di pregio, dallo Stato alla Regione.
“La cessione – dice La Rocca – è stata già decisa. Si aspetta solo l’emanazione del decreto”.
Tra gli immobili da trasferire figura anche l’ex Palazzo delle Finanze di Palermo, lasciato da anni in un totale stato di abbandono e di degrado, alla mercé di vandali e saccheggi.
“Per il suo recupero – afferma La Rocca – pare siano necessari 20 milioni di euro. In quel palazzo potrebbero essere trasferite ed unificate le due sedi della Corte dei Conti, cosa che permetterebbe di risparmiare le somme degli attuali affitti, circa 1 milione e 700 mila euro l’anno. I soldi non spesi potrebbero essere utilizzati per ammortizzare il capitale occorrente per il recupero dell’immobile. Già mesi fa abbiamo presentato diversi atti parlamentari in tal senso”.