Cittadini ammessi come parti civili nel processo su voto di scambio, prima volta in Italia
Per la prima volta in Italia un numero altissimo di cittadini, nella loro qualità di titolari del diritto al libero esercizio del voto, è parte civile in un processo per voto di scambio. Il Giudice per l’udienza preliminare, Dott.ssa Lucia Fontana, durante l’udienza di oggi presso il tribunale di Trapani, ha infatti ritenuto tutti gli elettori alcamesi potenziali persone offese dal reato di voto di scambio contestato all’ex senatore Antonino Papania, al suo braccio destro Massimiliano Ciccia, al consigliere comunale in carica Antonio Nicolosi e ad altre quattro persone.
Sono state ritenute fondate le argomentazioni degli avvocati di parte civile: è stato considerato leso proprio il diritto al libero esercizio del voto, riconosciuto, oltre che a livello costituzionale, anche dalla normativa appositamente emanata per reprimere condotte volte ad alterare le basi della democrazia.
Il GUP ha inoltre accolto l’istanza di costituzione di parte civile avanzata da Niclo Solina, candidato sindaco di ABC alle elezioni amministrative del maggio 2012 ad Alcamo, e quella del Comune di Alcamo. Non è stata, invece, ammessa l’associazione “ABC – Alcamo Bene Comune”, per una ragione puramente temporale, esposta dal GUP nel corso dell’udienza: ABC, infatti, quando i reati sarebbero stati commessi, era ancora una lista civica e non si era costituita come associazione.
Il presidente di ABC, Paola Messina, all’uscita dall’udienza ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Siamo molto soddisfatti del risultato di oggi. Lo siamo come cittadini in primis, perché questa è la nostra occasione per rivendicare il diritto al regolare esercizio del voto, di cui ci siamo sentiti privati nel corso delle amministrative del 2012. Accogliamo le ragioni esposte dal Giudice sulla non ammissibilità dell’associazione ABC, rilevando, dalle sue stesse parole, che tali ragioni sono legate solo al fattore temporale, e non già agli interessi di cui ABC si fa portavoce. Adesso, in quanto parti processuali, ci impegneremo affinché la giustizia faccia il suo corso”.
Nella prossima udienza del 26 novembre, il GUP prenderà delle decisioni in merito all’utilizzo delle intercettazioni e ad altre questioni preliminari sollevate oggi dai difensori degli imputati.