Chiude la discarica di Siculiana, problemi in 10 comuni del comprensorio
C’è già chi pensa di emanare un’ordinanza per chiedere ai cittadini di tenersi l’immondizia a casa e chi teme di ripiombare nell’emergenza igenico-sanitaria, la chiusura della discarica di Siculiana getta nel panico gli amministratori di 82 comuni del palermitano e del trapanese. Le vasche dell’impianto dell’agrigentino sono sature e ci sono in corso dei lavori per costruirne delle nuove che dovrebbero concludersi tra 45 giorni. Nelle altre discariche autorizzate non ci sarebbe spazio per accogliere le 6 mila tonnellate di rifiuti che quotidianamente si producono nell’Isola. I siti hanno infatti una capienza di 4.500 tonnellate e le altre 1.500 vengono smaltite proprio a Siculiana.
A subire i disagi per la chiusura della discarica sono pure dieci comuni dell’Ato Palermo 1: Balestrate, Trappeto, Borgetto, Montelepre, Giardinello, Cinisi, Capaci, Carini, Isola delle Femmine e Torretta, mentre Partinico e Terrasini sarebbero salvi perché conferiscono a Campobello di Mazara. Problemi anche nei comuni dell’Alto Belice Ambiente, tra questi Monreale e Corleone, e nel trapanese a Castellammare del Golfo ed Alcamo.
Il commissario straordinario dell’Ato 1, Francesco Lombardo, sta tentando di trovare una soluzione tampone per evitare lo stop della raccolta. Attualmente –dice- stiamo cercando un’area abbastanza vasta nella quale posizionare degli scarrabili e ammassare i rifiuti per non lasciarli in strada, ma è una soluzione che potrebbe andare bene al massimo per un paio di giorni”. Il problema deve essere risolto dalla Regione, che deve individuare dove fare conferire gli 82 comuni, qualche risposta potrebbe arrivare dal vertice convocato oggi nella sede dipartimento acque e rifiuti. “Una volta che anche gli scarrabili che intendiamo utilizzare saranno saturi (considerato che i 10 comuni producono giornalmente circa 150 tonnellate di rifiuti), saremmo costretti –aggiunge Lombardo- ad interrompere il servizio di raccolta e mettere in ferie gli operai”. E a proposito di operai, stamane è stata saldata una fattura da 200 mila euro alla Temporary, per il pagamento dello stipendio di ottobre agli interinali. Negli ultimi giorni c’erano state delle tensioni perché soltanto i dipendenti dell’Ato avevano ricevuto la retribuzione. Buone notizie sul fronte dei versamenti dei Comuni alla società, dopo il rischio del blocco delle somme per via del pignoramento di 32 milioni di euro da parte dell’ex Amia. Secondo una circolare del 2010 e secondo una norma di legge, le somme legate ai servizi ambientali sarebbero impignorabili e perciò gli enti locali possono continuare a pagare l’Ato senza incorrere in problemi.