Si fingevano finanzieri, ma erano rapinatori: il video degli arresti
Rapinatori travestiti da finanzieri. Cinque pluripregiudicati estremamente pericolosi seminavano il terrore nelle province di Palermo e Trapani, le vittime prescelte erano facoltosi commercianti. La sezione Antirapina della squadra mobile del capolugo ha sgominato la banda di rapinatori. In manette nell’operazione “Fake faces” sono finiti Giovanni Beone, 51 anni, Luigi Verdone, 45 anni, Giuseppe Marrone, 51 anni, Antonio Patti, 56 anni e Giuseppe Vittorio Amato, 51 anni. Sono accusati di associazione a delinquere, rapina aggravata in abitazione, possesso di segni distintivi contraffatti, ricettazione e usurpazione di funzioni pubbliche. Il gruppo era ben organizzato e strutturato, munito di proprie risorse con mezzi di trasporto, una cassa comune, un ricco equipaggiamento e un’articolata struttura gestionale. Il commando era già stato arrestato il 15 marzo 2013, dopo la rapina con sequestro ad Erice della famiglia di un grossista di prodotti agroalimentari fra Trapani, Marettimo e Favignana. La banda aveva fatto irruzione nella villa dell’imprenditore simulando una perquisizione alla ricerca di droga. Il 21 maggio 2012 avevano messo a segno un altro colpo ai danni di un commerciante palermitano al quale furono sottratti gioielli e contanti per 200 mila euro. Il 6 dicembre dello stesso anno la banda criminale entrò in azione a Trapani, soprendendo un anziano e la sua badante, la rapina fruttò 5.000 euro tra soldi e monili. A capo dell’associazione a delinquere c’era Giovanni Beone, arrestato per estorsione nell’operazione Apocalisse. Poi c’era Luigi Verdone che la mattina prestava servizio come bidello alla scuola Sciascia dello Zen, a seguire gli altri tre criminali. La banda pianificava i colpi nei minimi dettagli e studiava, con appostamenti e pedinamenti, le abitudini delle vittime. Sempre lo stesso il modus operandi: bussavano alle porte di casa di facoltosi commercianti, fingevano di dovere effettuare dei controlli e poi andavano in escandescenza, al punto da agire con la violenza pur di impossessarsi di soldi e preziosi.