Nessuna infiltrazione mafiosa al Comune, il sindaco Gambino resta in carica
Il Consiglio dei Ministri ha deciso. Il sindaco Salvo Gambino, la sua Giunta e il Consiglio Comunale di Torretta restano al loro posto. L’esito dell’accesso ispettivo inviato dalla Prefettura di Palermo, nell’ente locale, per sospette infiltrazioni mafiose è’ negativo. Non ci sono i presupposti per fare decadere le cariche elettive. Il Ministero degli Interni ha già pubblicato on line il decreto, firmato lo scorso 24 settembre, con la quale il Ministro Angelino Alfano ha disposto che il procedimento avviato nei confronti del Comune di Torretta ai sensi dell’art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000 n 267 è concluso, sancendo, di fatto, che non sussistono i presupposti per lo scioglimento del Consiglio Comunale o l’adozione di altri provvedimenti.
Dal decreto, in particolare, emerge “che gli elementi emersi non presentano la necessaria congruenza rispetto ai requisiti di concretezza, univocità e rilevanza, richiesti dal modello legale di cui all’art. 143, comma 1, del d.l. 18/8/2000 n. 267.”
Il provvedimento fa seguito al decreto del Prefetto di Palermo che in data 17 febbraio, su delega del Ministro degli Interni, aveva istituto una commissione d’indagine incaricata di svolgere accertamenti di cui all’art. 1, comma 4, del d.l. 6/2/1982 n. 629 convertito, con modificazioni, dalla legge 12 ottobre 1982 n. 726 nei confronti del Comune di Torretta.
“Abbiamo accettato con serenità l’insediamento della Commissione – ha dichiarato il Sindaco Salvatore Gambino – nella piena consapevolezza che in un territorio difficile come il nostro, sia pienamente legittimo che venga messa al vaglio l’attività amministrativa dell’ente per scongiurare possibili pericoli di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata. Con questa consapevolezza, abbiamo continuato a lavorare, tranquillamente, nella convinzione che gli accertamenti avrebbero dimostrato l’inesistenza di qualsiasi presupposto per lo scioglimento. Nell’ottica del risanamento dei conti abbiamo dimostrato grande senso di responsabilità adottando misure spesso impopolari ma necessari per salvare il Comune da un inevitabile dissesto. Il tutto non perdendo mai di vista l’obiettivo prioritario dell’Amministrazione: ovvero il rispetto dei principi di trasparenza e di legalità”.