Il sindaco ai mafiosi: “non ho paura di morire”

Intervento commosso quasi tra le lacrime del sindaco di Corleone, Lea Savona, che, all’atto di ricevere a Pescara il premio Borsellino si è rivolto a quei mafiosi autori dell’attentato incendiario di qualche giorno fa a Corleone e dal palco li ha apostrofati con «a costo della mia vita che sarà sempre per la difesa della liberta degli onesti corleonesi vi dico che non mi intimorirete. Vi dico – ha insistito il sindaco Savona – che dirò no a qualunque potere oscuro politico o mafioso».
Ed ancora: «Non ho paura di morire. Vale la pena per le mie idee. Lo dico proprio nel nome di Falcone e Borsellino».
Lo ha ripetuto più volte oggi il primo cittadino: «Non ho figli, la mia è una scelta di vita, anche se mio padre continua a dirmi che i poteri forti prima o poi mi annienteranno. Ma io, a differenza di quelle generazioni, non ho un “pensiero mafioso” dentro di me», ha chiuso il sindaco. (La Sicilia)

Dopo l’attentato intimidatorio al presidente del consiglio Gambino i toni sono stati accesissimi.

LA NOTA DI MUSUMECI «Si registrano nelle ultime settimane sempre più numerosi segnali inquietanti in parecchi Comuni dell’Isola.
Mafia e criminalità alzano il tiro, con atti intimidatori rivolti ai sindaci, agli assessori e alla polizia municipale, tra le istituzioni, simbolo della legalità sul territorio. In questo clima così pesante diventa difficile amministrare la cosa pubblica, se non si avverte la concreta e materiale vicinanza dello Stato e della Regione». Lo afferma Nello Musumeci, presidente della commissione antimafia dell’Ars.

«Ho chiesto per i primi di novembre un incontro col Ministro dell’Interno Alfano per rappresentargli la preoccupazione della Commissione che presiedo e avanzare alcune proposte operative. Non possiamo lasciare soli gli amministratori locali, costretti a vivere in prima linea contro l’arroganza di una criminalità che – in tempi di crisi – cerca negli enti locali lo spazio per gestire anche minimi interessi e assicurare tutela ai propri aggregati».

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