VIDEO Giovanna Picone ci ripensa: “non ci sono le condizioni per formare una lista”. Ufficialmente si sfidano Rubino e Bologna
Più che un passo è una marcia indietro quella appena fatta da Giovanna Picone che, nelle scorse settimane aveva annunciato la propria candidatura a sindaco di Isola delle Femmine. Una decisione che arriva a 24 ore dalla scadenza per la presentazione delle liste prevista domani a mezzogiorno e che attualmente vede solo in corsa i candidati Stefano Bologna e Antonino Rubino. “Avevamo creduto – afferma Giovanna Picone in una nota – che il paese fosse pronto al cambiamento e a riacquistare un’immagine persa negli ultimi anni. Ma così non è. Probabilmente – aggiunge – perché lo scioglimento per mafia è una macchia indelebile, un bollino nero che non consente di formare serenamente le liste, un’onta che ha creato terrore e diffidenza nei cittadini che se pur onorabili, sono stati penalizzati per gli stretti legami di parentela che intrecciano tutte le famiglie storiche del paese”. Affermazioni dure, quelle della professionista palermitana che voleva spendersi per il paese in cui villeggia da una vita. Ma, a suo dire : “ad aggravare proprio l’impossibilità di costruire una squadra motivata e forte sarebbe proprio la cultura diffusa che il paese è proprietà dei paesani, e che un’estranea non ha titolo per potersi candidare alla guida della città”. Giovanna Picone, si vanta inoltre di avere lavorato per la formazione di liste civiche attraverso il dialogo avviato con il Movimento 5 stelle, il nuovo centro destra e il Pd per superare i colori politici e far convergere l’interesse collettivo sulla pianificazione e sulla progettualità . Cosa che – afferma sempre Picone – “non emergerebbe nelle due liste civiche in corsa per le amministrative del 16 e 17 novembre prossimi, le quali sarebbero fortemente e pubblicamente politicizzate. La lista del candidato a sindaco Stefano Bologna, secondo Picone, porta il nome di Leoluca Orlando, mentre quella di Nino Rubino, quello di Edy Tamajo. L’essermi impuntata – prosegue la nota – nell’eventualità di sancire un accordo con la lista di Nino Rubino, di non cedere mai il posto del capolista, veniva dettato dalla convinzione che un volto nuovo e palermitano potesse garantire al meglio il cambiamento ma, in vista di probabili future elezioni regionali, le strategie politiche non hanno consentito la lungimiranza necessaria per formare una squadra vincente. Giovanna Picone scrive anche dello “sconforto provato per essersi scontrata con dei muri illogici ma radicati nel territorio che distinguono i voti dai consensi”, aggiungendo che – “quando quattro grossi nuclei familiari che racimolano 1000 preferenze decidono e continueranno a decidere le sorti di un paese non ha importanza chi siano i candidati , l’importante che abbiano i voti, quelli non glieli togli neanche se gli dimostri che questo sistema ha portato alla rovina di una terra meravigliosa. Noi volevamo catturare consensi , convincere la gente ad appoggiarci per quello che avremmo potuto fare, ma hanno preferito candidarsi con chi poteva soltanto parlare di ciò che era stato già fatto. Il nulla”.
Intervista Antonino Rubino
Intervista Stefano Bologna
Complimenti! due candidati di “grande” spessore………. Cara Picone ma che c’entravi tu con loro? hai fatto bene a ritirarti!