“Nomina illegittima”, inviata nota in Prefettura
Detto, fatto. Quattro consiglieri comunali di opposizione hanno inviato una nota alla Prefettura di Palermo e al servizio ispettivo dell’Assessorato regionale alla Famiglia e alle Autonomie Locali per denunciare la presenza in giunta di un parente del sindaco Sebastiano Napoli. A firmare il documento sono stati Michele Guastella del gruppo consiliare Ama Capaci, Erasmo Vassallo di Rinnovamento per Capaci e Maria Rosa Lo Bello e Antonio Vassallo de La Prospettiva. I firmatari, informano i destinatari della missiva, che il neo assessore Erasmo Napoli, già Consigliere Comunale, recentemente inserito nella squadra di governo, è nipote del primo cittadino; un grado di parentela che cozza con l’articolo 43 comma 3 dello Statuto Comunale il quale cita che: “…non possono far parte della Giunta coloro che tra loro o con il Sindaco abbiano rapporti di parentela entro il 3° grado, di affinità di 1° grado, di affiliazione ed i coniugi”. Pertanto, così come sollevato anche al segretario generale del Comune di Capaci, Antonella Spataro, che al riguardo non si sarebbe ancora espressa, la nomina di Erasmo Napoli sarebbe illegittima. Ragion per cui i firmatari del documento, chiedono al Prefetto di Palermo Francesca Cannizzo, accertata l’ipotesi di incompatibilità rappresentata, di provvedere alla dichiarazione di decadenza del neo assessore, a salvaguardia della legge e delle norme statutarie. Sulla vicenda, il sindaco Sebastiano Napoli ha sempre affermato che lo statuto comunale, al quale fanno riferimento i firmatari della denuncia, è superato in diversi articoli, grazie alla modifica di buona parte delle norme nella riforma introdotta dalla legge regionale n.6 del 2011. Peraltro, lo stesso primo cittadino ha evidenziato che, prima dell’azzeramento e del successivo rimpasto della Giunta, ha avuto nella propria squadra amministrativa per ben 15 mesi, l’ormai ex assessore Francesca Alice Croce, nipote del consigliere comunale Letizia Guercio, oggi subentrata nell’esecutivo, senza che nessuno abbia mai sollevato questioni di legittimità.