Assunzioni all’Ato Rifiuti, Papania indagato per corruzione
Nuovi problemi giudiziari per l’ex senatore del Pd Nino Papania. L’ipotesi è di corruzione e riguarda alcune pressioni esercitate nei confronti dei vertici dell’Aimeri Ambiente, la società che si occupa della raccolta dei rifiuti ad Alcamo e in altri comuni del trapanese.
Il giudice ha chiesto al senato l’utilizzo delle intercettazioni che lo riguardano, registrate quando Papania era parlamentare a Palazzo Madama.
Nella giornata di ieri l’ex senatore è stato sentito dalla Giunta per le autorizzazioni a procedere che deve decidere se concedere ai magistrati l’uso delle intecettazioni. Dopo il deposito di una memoria difensiva, Papania avrebbe dichiarato alla giunta che i carabinieri sapevano benissimo che stavano intercettando un parlamentare e quindi avrebbero dovuto interrompere l’attività. Di contro, nel verbale dei militari dell’Arma viene evidenziato che ad essere intercettati erano i vertici della società di nettezza urbana, dunque non sarebbero state registrate direttamente le conversazioni del cellulare dell’esponente del Pd. Secondo l’accusa, Papania avrebbe ottenuto la garanzia di assunzioni presso l’Ato in cambio di un suo presunto ruolo svolto per garantire la società. Sostanzialmente una serie di addebiti per alcuni disservizi dell’Ato, non sarebbero stati fatti nei confronti dell’Aimeri per le pressioni che il senatore Papania avrebbe esercitato. Nel rapporto investigativo si legge che “i disservizi, non vengono usati per una eventuale risoluzione dei contratti di appalto, bensi diventano strumento di richiesta di assunzioni e favoritismi contrattuali in favore del direttore dell’Ato e del senatore della Repubblica”. Le intercettazioni hanno registrato in alcune occasioni il nervosismo dei vertici dell’Aimeri per le pressioni di Papania. L’ex parlamentare ieri dinanzi alla Giunta si è difeso sostenendo che “le intercettazioni non sono state frutto di casualità”, come detto nel rapporto dei carabinieri, per cui se ne dovrebbe dedurre che i militari sapevano di intercettarlo e non avrebbero potuto farlo.
Le stesse accuse sono peraltro contestate in un altro filone di indagine, che riguarda proprio i vertici dell’Ato Rifiuti, a cominciare dall’ex direttore generale Salvatore Alestra e dagli amministratori dell’Aimeri.
La Giunta del Senato ha deciso di rinviare il voto in attesa di ottenere dal gip di Palermo ulteriore documentazione come la proroga delle indagini del luglio 2010.