Villabate, sequestrati 10 milioni di euro di beni ad un imprenditore vicino alla mafia
I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo, su disposizione della Sezione Misure di Prevenzione presso il Tribunale di Palermo, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro riguardante tutti i beni, del valore di circa 10 milioni di euro, intestati e riconducibili ad imprenditore vicino a personaggi mafiosi della famiglia di Villabate. Il provvedimento, finalizzato alla confisca, è stato eseguito nei confronti di Salvatore Arena, tratto in arresto nel febbraio del 2009 nell’ambito dell’operazione “Senza frontiere”.
L’attività di indagine aveva evidenziato come ARENA si era adoperato per attribuire fittiziamente al figlio Marco ed al genero Giampiero Alaimo, entrambi tratti in arresto nella medesima operazione, la titolarità dell’agenzia di scommesse “INTRALOT” di Villabate, in realtà riconducibile al reggente della famiglia mafiosa Giovanni D’AGATI, che in questo modo, aveva tentato di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione.
Salvatore Arena, assolto in secondo grado, dopo una condanna in primo grado ad un anno e 4 mesi di reclusione, è stato raggiunto dall’odierno provvedimento di sequestro, in quanto a suo carico la Sezione Misure di Prevenzione , ha riscontrato indizi idonei a dimostrare che i beni costituiscono il reimpiego dei proventi di attività illecite e che le disponibilità finanziarie non sono compatibili con i redditi dichiarati.
Il provvedimento ha riguardato numerose società e attività commerciali, come “Splendore Atelier” di Villabate ed il noto “Bar del bivio” di Palermo, appartamenti, ville, appezzamenti di terreno, autoveicoli e rapporti bancari.