Montelepre. Riaperta l’inchiesta sulla morte di Angelo Maiorana
E’ stata riesumata al cimitero di Montelepre la salma di Angelo Maiorana, il giovane morto a soli 19 anni il 26 marzo scorso all’interno di un cantiere edile. Il sostituto procuratore aveva archiviato il caso come una morte causata da un infarto fulminante e non aveva disposto l’autopsia sul suo corpo. I genitori del giovane però non si sono mai arresi a questa ricostruzione e hanno chiesto e ottenuto la riesumazione del cadavere del figlio, che è stata eseguita questa mattina. Secondo quanto riporta il quotidiano La Repubblica, una perizia affidata dalla famiglia ad un esperto, avrebbe rilevato tra le annotazioni della cartella clinica alcune bruciature sulle dita del ragazzo. L’ipotesi è che il giovane possa essere morto folgorato. Il sostituto procuratore Claudia Ferrari che si occupa di reati inerenti la sicurezza sui posti di lavoro, ha accolto la richiesta dell’avvocato della famiglia Maiorana, Agostino Lombardo. Questa mattina a distanza di quattro mesi dalla morte, il medico incaricato dalla procura, ha quindi eseguita l’autopsia. Ad assisterlo c’era anche il perito di parte. I risultati degli esami sono stati inviati al sostituto procuratore che sta coordinando le indagini.
Angelo Maiorana la mattina del 26 marzo, era arrivato in una palazzina di Corso Castrenze Di Bella, di proprietà del suocero, per una ricognizione sui lavori di ristrutturazione da avviare. Secondo la ricostruzione fornita agli investigatori e ai sanitari, si era improvvisamente accasciato per terra. Per il medico legale, si trattò di arresto cardiocircolatorio. I carabinieri sequestrarono il cantiere edile di via Castrenze di Bella. Il pm, adesso attenderà i risultati dell’esame autoptico per valutare poi se disporre altri accertamenti.