La curatela fallimentare di Aps presenta ricorso in Cassazione contro la restituzione delle reti idriche. Il sindaco di Terrasini: “andiamo avanti”
Battaglia legale a suon di carte bollate tra il comune di Terrasini e la curatela fallimentare di Aps per la restituzione delle reti e degli impianti idrici. Presentato ricorso contro la decisione della Corte d’Appello che aveva disposto di affidare la gestione idrica in maniera diretta agli otto comuni del palermitano che ne avevano fatto richiesta, fra questi appunto, Terrasini. La curatela fallimentare di Aps si oppone a questa sentenza e lo scorso 10 luglio ha presentato ricorso in Cassazione contro il comune. L’amministrazione guidata dal sindaco Massimo Cucinella ha così deciso di costituirsi in giudizio e ha affidato un nuovo incarico legale all’avvocato Accursio Gallo per far valere le ragioni dell’ente locale. “Siamo ormai alla fase conclusiva di questa battaglia che abbiamo iniziato qualche anno fa” spiega il primo cittadino. “Accogliamo con favore la notizia che nella finanziaria approvata nei giorni scorsi, c’è una norma che permette di far intervenire direttamente i comuni nella gestione dell’acqua. Adesso – prosegue Cucinella – proseguiamo su questa strada. Attualmente il servizio idrico a Terrasini è gestito dal comune, grazie ad un ordinanza contigibile e urgente. Ci auguriamo al più presto di avere una base normativa solida per poter continuare a gestire direttamente gli impianti e garantire un servizio ottimale ai cittadini”. Il comune di Terrasini ha già costituito nelle scorse settimane l’ufficio acquedotto e l’ufficio fatturazione contratti idrici. Stanziati pure 50,000 euro per l’eventuale acquisto di materiale e per realizzare interventi necessari all’erogazione dell’acqua.
Per porre fine alla vicenda legale si attende dunque il pronunciamento della Corte di Cassazione. L’iter per il riottenimento delle reti era iniziato a gennaio, quando il tribunale prima autorizzò e poi negò la restituzione degli impianti ad otto comuni che ne avevano fatto richiesta. Tra questi paesi che avevano iniziato la battaglia, alcuni sono stati costretti a fare un passo indietro, dopo aver constatato lo stato di degrado in cui versano le condutture e per l’impossibilità di stanziare fondi per le riparazioni.