Alcamo. Bimbo morto, la madre resta in carcere

Resta in carcere Aminta Altamirano Guerrera, la donna messicana di 33 anni accusata di aver ucciso il figlioletto di 5 anni, Lorenz Renda. Il Tribunale del Riesame di Palermo ha depositato la sua decisione contraria alla richiesta avanzata dal difensore della messicana. L’udienza si è tenuta venerdì scorso. Aminta Altamirano è accusata di avere ucciso il figlioletto somministrando una dose eccessiva di un psicofarmaco che la donna utilizzava perché depressa. Il bambino, viveva con la madre in un appartamento del centro storico di Alcamo. Secondo l’accusa la donna avrebbe ucciso il figlio e voleva suicidarsi. Un’ipotesi avvaolorata dal ritrovamento da parte della polizia di una lettera accartocciata, ci sarebbero scritte poche ma inequivocabili frasi. Di suo pugno avrebbe manifestato l’intenzione di morire, lei con suo figlio, nel foglio è anche annotata la richiesta di non fare l’autopsia. Da metà luglio la donna si trova in carcere con l’accusa di omicidio volontario. Durante gli interrogatori ha sempre negato ogni responsabilità, sostenendo che il bambino avrebbe assunto da solo le medicine eludendo la sua sorveglianza. Il flacone di antidepressivi è stato trovato vuoto e chiuso con tappo di sicurezza nel sacchetto dei rifiuti. Dopo i funerali di Lorenz, il padre –pizzaiolo alcamese che lavora in Germania- ha affidato ad una lettera il suo sfogo, affermando che lui “non c’entra niente con la morte del figlio”. I genitori di Lorenz non vivevano più sotto lo stesso tetto

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