San Giuseppe Jato. Droga, dopo l’abolizione della Fini-Giovanardi commerciante torna in libertà

La quinta sezione del tribunale di Palermo riduce da nove a sei anni la condanna inflitta a Diego Bonura, ordinando la scarcerazione dell’uomo, che nel febbraio del 2008 fu arrestato perchè ritenuto il gestore di una maxi piantagione da un milione e 400,000 piantine di marijuana, la più grande d’Europa secondo i carabinieri che l’avevano sequestrata. E’ l’effetto della cancellazione di parte della legge Giovanardi-Fini e il ripristino della differenza tra droghe pesanti e droghe leggere. Non solo dunque i processi in itinere, ma anche le condanne già passate in giudicato e in fase di espiazione potranno essere ritoccate. Sono un centinaio i casi che potrebbero riguardare altrettanti detenuti in Sicilia. Questo perchè la legge Giovanardi Fini, che nel 2006 aveva inasprito le pene, eliminando la distinzione tra stupefacenti pesanti (cocaina, eroina, crack) e stupefacenti leggeri (marijuana, hashish, cannabis) è stata dichiarata incostituzionale a febbraio con una sentenza della Consulta. La pena inflitta a Bonura è stata dunque dichiara illegittima, in quanto superiore alla norma la cui validità è stata ripristinata. La condanna a 9 anni, era stata inflitta a marzo 2009. Otto anni, nello stesso processo, li avevi avuti Salvatore Sottile di San Cipirello, proprietario del terreno di contrada Perciana, dove fu scoperta la maxi piantagione da 4500 metri quadrati. Secondo l’accusa, dietro la produzione di droga, c’era il clan emergente dei Vassallo. Diego Bonura, commerciante di San Giuseppe Jato, difeso dagli avvocati Roberto Tricoli e Luigi Miceli Tagliavia, dopo la decisione della Corte Costituzionale aveva chiesto che gli venisse ritoccata la pena. Richiesta accolta dai giudici che lo hanno rimesso in libertà.

fonte: Giornale di Sicilia