Allarme della Corte dei Conti: troppi debiti per i comuni
Crescono i debiti fuori bilancio e le casse sono vuote. Continua il ricorso ai prestiti per far fronte alle spese, mentre è «estremamente elevato» il costo per il personale. Rilevano «un preoccupante peggioramento della finanza degli enti locali» le sezioni riunite della Corte dei Conti, presiedute da Maurizio Graffeo, nella relazione per il giudizio di parifica della Regione. I comuni siciliani sono soffocati dai debiti e risentono «della consistente riduzione dei trasferimenti statali e regionali, non compensata da un corrispondente incremento di entrate proprie, a causa delle esigue capacità di prelievo dei territori».
I magistrati contabili mettono sul tappeto le emergenze. Sono passati da 22 a 26 i Comuni con i conti in rosso che, per non andare in default ed evitare che l’ente venga commissariato, hanno accettato pesanti piani di rientro dal deficit, che comportano tasse più alte a carico dei cittadini. Altri 31 enti, invece, sono a rischio perché non hanno presentato i rendiconti. Ad appesantire la situazione delle casse pubbliche, si aggiungono i debiti fuori bilancio riconosciuti, 100 milioni nel 2012. Allarme rosso per i debiti maturati dagli enti locali per sostenere il sistema dei rifiuti, lievitati a 498 milioni di euro. La regione ha concesso ai comuni siciliani consistenti anticipazioni che servivano a pagare i debiti con gli Ato. Soldi che devono ancora essere rimborsati. A incidere sulla spesa pubblica, è anche il costo del personale pari a un miliardo e 756 milioni. Secondo la Corte dei conti, serve un ridimensionamento della spesa corrente. In assenza di misure correttive la situazione degli enti locali può degenerare in una permanente carenza di soldi, in grado di compromettere gravemente la solvibilità delle amministrazione locali, ovvero l’erogazione di servizi indispensabili.
Fonte: Gds