Acqua. Ex Aps, il comune di Palermo contro la privatizzazione: “Noi disponibili con l’Amap”
Il comune di Palermo si dice contrario alla privatizzazione del servizio idrico. L’assessore all’ambiente Cesare Lapiana ha scritto all’assessore regionale all’energia Salvatore Calleri, per confermare la contrarietà dell’amministrazione ad ogni forma di privatizzazione dell’acqua e della sua gestione. Lapiana lo ribadisce oggi a causa della “ventilata ipotesi” del passaggio della gestione dell’Ato 1 all’azienda privata Onda Energia, ” L’assessore ricorda anche che il comune di Palermo, tramite l’Amap, “era disponibile ad assumere un ruolo di protagonista per le gestione dell’acqua nei 52 comuni dell’Ato idrico.”
La posizione dell’amministratore della giunta Orlando, viene accolta favorevolmente dalla deputata regionale del Movimento 5 Stelle Valentina Palmeri che ha presentato all’Ars alcune mozioni e ordini del giorno contro i nuovi tentativi di privatizzazione.
“L’assessore – dichiara la Palmeri – prende posizione a favore dell’acqua pubblica e palesa la disponibilità del Comune di Palermo, per il tramite della sua azienda pubblica Amap, a gestire il servizio idrico integrato dei 52 comuni dell’Ato1.” Secondo la Palmeri serve “un’azione concreta in questa direzione, sia morale che finanziaria, oltre che, ovviamente, un’accelerazione della legge e di tutti gli investimenti urgentissimi necessari anche ad evitare le imminenti sanzioni comunitarie, per far sì che quella dell’acqua pubblica non rimanga solo una bandiera da sventolare in campagna elettorale”. Intanto da ieri è stata firmata la proroga per due settimane per la gestione del servizio con l’Ato idrico. Entro metà luglio è previsto il passaggio alla nuova società Onda Energia. Sulla complicata vicenda pesa anche la questione dei 10 comuni che hanno ottenuto dalla Corte d’Appello la restituzione delle reti e la posizione in particolare, del comune di Cinisi , dove nei giorni scorsi il sindaco Giangiacomo Palazzolo con un azione eclatante ha rotto i lucchetti dell’acquedotto per tornare in possesso degli impianti. Il primo cittadino interviene così in merito alle incertezze occupazionali dei 204 lavoratori dell’ex Aps che con il ritorno alla gestione comunale, rischiano il licenziamento: “si sta giocando un gioco al massacro sulla pelle dei lavoratori e i responsabili non sono a Cinisi ma a Palermo. La mia proposta per salvare i dipendenti è quella che ogni comune deve assumere un operaio e il comune di Palermo, che è una grande città, deve fare anche la sua parte. Noi continueremo a gestire l’acqua fino a quando il servizio sarà migliorato, non mi interessa che l’acqua torni al comune, mi interessa che il servizio sia garantito”. intervista nel tg di oggi…