Regione, approvato mutuo da un miliardo per pagare le imprese
Via libera al maxi prestito da quasi un miliardo con cui la Regione pagherà i debiti verso le imprese. Su 68 deputati presenti sono arrivati 42 voti a favore, 16 contrari e 10 astenuti.
Il prestito, concesso dallo Stato, verrà restituito in 30 anni. La norma prevede che per i primi tre anni per far fronte alle rate di restituzione, che valgono 47 milioni annui, si sfrutterà il gettito dell’addizionale regionale Irpef e dell’Irap. Imposte che in Sicilia dal 2006 si pagano a livelli record in Italia per far fronte al buco nella sanità e che, secondo gli annunci, dovevano essere ridotte dal prossimo anno. Invece resteranno ai livelli massimi fino al 2017.
Il prestito verrà contratto a un tasso del 2,7%: 600 milioni andranno alle aziende che hanno lavorato per Asp e ospedali, il resto andrà diviso fra i creditori di Regione e Comuni.
E grazie all’immissione nel circuito economico di questo miliardo la Regione incasserà oltre 40 milioni di Iva, che però verranno quasi interamente utilizzati per coprire il buco di bilancio di Riscossione Sicilia.
“Ringrazio il Parlamento, considero il via libera al ddl ‘salva-impresa’ ne un voto a favore ne un voto contro il governo, ma per salvare la Sicilia” ha detto il presidente della Regione Rosario Crocetta.
“Il voto dell’Assemblea al ddl pagamenti ha salvato le imprese e il bilancio della Regione, ci dispiace per i pochi che non hanno capito la portata del provvedimento. “Questa legge migliora ulteriormente i conti della Regione – aggiunge Crocetta – favorisce lo sviluppo delle imprese alcune delle quali non venivano pagate da tre anni, e mette in circolo denaro”.
Il Crocetta bis supera dunque la prima prova del voto all’Ars ma al termine di una giornata di forti contestazioni da parte dell’area cuperliana del Pd e approfittando anche della linea morbida assunta da Forza Italia e Nuovo Centrodestra che si sono astenuti (invece di votare contro) pur non condividendo la norma.
A differenziarsi dal resto del centrodestra è stata la Lista Musumeci che ha votato contro e il Movimento 5 Stelle che invita il governo ad andare a casa.