Patenti facili. Oltre otto anni per il partinicese Antonino Nobile, assolto il monteleprino Salvatore Terranova
Bastavano 50 o 100 euro, oppure capretto, olio e ricotta per far passare le pratiche alla Motorizzazione Civile per ottenere le patenti di guida “facili”, un sistema collaudato dal partinicese Antonino Nobile ex funzionario infedele della Motorizzazione Civile di Palermo, che ieri è stato condannato a otto anni, nove mesi e cinque giorni. Arrestato nella maxi retata “Easy Driver” del gennaio 2011, quando in manette finirono ben 51 persone che avrebbero assecondato il “sistema Nobile”. Tra queste c’è chi ha scelto il patteggiamento, chi il rito abbreviato e chi l’ordinario, pochi gli scagionati. Nell’udienza di ieri sono stati assolti Salvatore Terranova di Montelepre e Giuseppe Cardinale. Insieme ad Antonino Nobile, sono stati condannati altri trenta imputati. Le pene variano da tre mesi a quasi 9 anni, ma la condanna può pesante riguarda solo il funzionario partinicese. I condannati sono Sergio Bosco e Giuseppe Licata (2 anni e 8 mesi), Paolo Bruno, Sergio Maria Giovanni Cinà, Paolo Coniglio, Salvatore Di Benedetto, Antonino Filippone, Lorenzo Gambino, Tommaso Lo Porto, Antonino Loria, Salvatore Nave, Rosa Provino, Salvatore Saitta, Alfredo Maurizio Valenza e Giuseppe Maria Valenza, tutti a 1 anno e 4 mesi. Ad un anno è stato condannato Giuseppe Coltelluccio; a tre mesi Antonino Clemente; a un anno e otto mesi Giuseppe Castronovo; a undici mesi e 15 giorni Marcello Di Benedetto; a quattro mesi e 15 giorni Giuseppe Messina e Giuseppe Patti; a un anno e 9 mesi Francesca Schicchi; a 11 mesi e 15 giorni Giuseppe Sole e Rosario Sole; a 1 anno e 10 mesi Salvatore Speciale; Mentre, Giovanni Battista Valenza, Massimo Musotto, Francesco La Porta e Giovanna Passavia a 1 anno, 4 mesi e 15 giorni. Il sistema per ottenere patenti di guida facili girava attorno alle scuole guida e alle agenzie di disbrigo pratiche. Una volta finiti in carcere alcuni imprenditori avevano vuotato il sacco, dicharando “o si pagava o non si lavorava”. Le mazzette non superavano le 100 euro a pratica: prezzi modici, incassi sicuri