Nuovo Mandamento, anche San Cipirello si costituirà parte civile
Si allunga l’elenco dei Comuni che intendono costituirsi parte civile nel processo Nuovo Mandamento. Anche il sindaco di San Cipirello, Antonino Giammalva, ha conferito un incarico ad un legale per rappresentare l’ente locale nel procedimento giudiziario che prenderà il via martedì prossimo e che vedrà alla sbarra 61 imputati, tra arrestati ed indagati, implicati a vario titolo nell’inchiesta su mafia, appalti, estorsioni e droga che ha sgominato il grande mandamento mafioso sancito tra le famiglie di San Cipirello, San Giuseppe Jato, Partinico, Altofonte, Borgetto, Giardinello, Montelepre, Torretta e Monreale. Il professionista incaricato da Giammalva è l’Avvocato Katia La Barbera. Il processo è scaturito da tre diverse operazioni antimafia condotte dai carabinieri tra i mesi di aprile ed ottobre dello scorso anno. In particolare, nella seconda tranche dell’inchiesta, emerse che la riorganizzazione di Cosa Nostra e del super mandamento era affidata al pluripregiudicato Antonino Sciortino, personaggio storicamente legato ai Vitale di Partinico e a al boss Domenico Raccuglia. Le attività principali delle cosche erano quelle di finanziare l’organizzazione criminale mafiosa, attraverso lo smercio della droga. Giri d’affari voluminosi che permettevano di far crescere e rafforzare il loro potere economico sul territorio. I Carabinieri attraverso il continuo monitoraggio degli indagati, riuscirono ad individuare tre piantagioni di canapa indiana finalizzata allo spaccio e alla sostenibilità economica dell’organizzazione mafiosa. Le piantagioni si trovavano tutte nei territori tra San Giuseppe Jato e Camporeale. I militari sono riusciti a recuperare una grossa quantità di canapa indiana (circa 40 kg) già essiccata e pronta per essere posta in commercio, del valore commerciale al dettaglio di circa 200.000 €. 8 le persone finite in manette nell’operazione Nuovo Mandamento 2, tra cui i sancipirellesi Rosario Parrino, Pietro Ficarrotta. Adesso, il sindaco di Antonino Giammalva, considerata l’inevitabile ricaduta negativa in termini di immagine e di reputazione per il paese amministrato e per i suoi residenti, attraverso il legale nominato intende chiedere il risarcimento morale dei danni morali e materiali subiti dalla propria comunità. Oltre al Comune di San Cipirello, hanno già chiesto di costituirsi parte civile anche quelli di Montelepre, Giardinello, Partinico e Monreale, nonché l’associazione Addio Pizzo ed alcuni imprenditori che hanno deciso di denunciare i rispettivi estorsori.