Mafia. Pena ridotta per l’imprenditore monteleprino Impastato

Unificate le condanne di due diversi processi a carico di Andrea Impastato, imprenditore di Montelepre residente a Cinisi, imputato per i suoi presunti rapporti con la mafia, che gli avrebbero consentito di imporre l’acquisto di calcestruzzo dalle sue società, tra l’altro anche per i lavori del passante ferroviario di Palermo e per il rifacimento del porto di Balestrate. Affari gestiti, secondo la Procura, per conto dei boss Bernardo Provenzano e Salvatore Lo Piccolo. La pena per Impastato è stata ridotta a 5 anni e 6 mesi. In primo grado, col rito abbreviato, il Gup aveva inflitto 8 anni. L’imprenditore aveva fatto parziali ammissioni, sostenendo però che dal 2007 in poi era stato solo una vittima delle sopraffazioni mafiose senza esserne più partecipe. Nel covo di Provenzano dopo il suo arresto fu trovato un “pizzino” datato 25 febbraio 2006, che sarebbe stato scritto da Lo Piccolo che era in quel periodo latitante. Il boss palermitano informava il capomafia di Corleone dell’imminente partenza dei lavori per la realizzazione della metropolitana, invitandolo a fornire il nome di qualche imprenditore di sua conoscenza nella produzione e nella fornitura del calcestruzzo che sarebbe stato inserito nel consorzio che stava creando proprio con Impastato. Sul pizzino c’era scritto: “Se c’è qualche calcestruzzi che le interessa me lo faccia sapere che la inserisco nel consorziato che sto facendo con Andrea Impastato”. Le intercettazioni sia telefoniche che ambientali confermarono successivamente la diretta partecipazione delle imprese riconducibili a Impastato nei lavori del passante ferroviario attraverso la fornitura del calcestruzzo nei diversi cantieri, che nel frattempo erano stati aperti lungo la tratta compresa tra Carini e il quartiere di Brancaccio. In un altro processo, che si è concluso a marzo del 2012, però, due persone sono state condannate per estorsione. Andrea Impastato in quel caso era la vittima degli esattori del pizzo.

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