Festa della donna. Premiata al Quirinale l’alcamese Franca Viola

Fu la prima donna a ribellarsi alla violenza sessuale e alla mafia, era il 1965 e Franca Viola aveva appena 17 anni. Nel giorno della festa della donna, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha premiato Franca Viola, perché col suo coraggio portò all’abolizione della terribile legge 544, grazie alla quale bastava sposare lo stupratore per estinguere il reato. All’alcamese, oggi 67enne e madre di due figli è stata consegnata l’onorificenza Grande Ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica italiana. Rapita nel dicembre del ’65 Filippo Melodia, nipote di un boss di Alcamo, fu segregata in un casolare per una decina di giorni e fu pure violentata. La polizia la liberò arrestando Melodia e i suoi complici. Secondo le usanze del tempo la ragazzza avrebbe dovuto sposare il suo rapitore per salvare il suo onore e quello della famiglia. Ma con il sostegno dei genitori denunciò tutto e fece condannare i suoi aguzzini. Sedici anni dopo la legge sul matrimonio riparatore venne abrogata. Franca Viola sposò nel ’68 un amico di infanzia, Giuseppe Ruisi. La coppia ebbe due figli e continuò a vivere ad Alcamo. Giuseppe Saragat, Presidente della Repubblica, inviò agli sposi un dono di nozze per manifestare a Franca Viola la solidarietà e la simpatia sua e degli italiani. In quello stesso anno la coppia alcamese fu ricevuta dal papa Paolo VI in udienza privata. Il regista Damiano Damiani, nel 1970, realizzò il film La moglie più bella, ispirato alla vicenda e interpretato da un’esordiente e giovanissima Ornella Muti. Franca Viola in questi anni si è sempre tenuta lontana dai riflettori. “Ribellatevi. Quando vola il primo schiaffo, denunciate subito e lasciate il vostro uomo. Non perdete tempo, loro non cambiano”, questo oggi il suo appello alle donne nel giorno della festa