No allo spot pubblicitario con le frasi di Peppino Impastato
Una frase ricavata dalla sceneggiatura del film “I cento passi”, finisce in uno spot televisivo di una nota marca di occhiali. Un attore, infatti, recita le parole del fondatore di Radio Aut, il famoso inno alla bellezza di Peppino Impastato, che comunque viene citato alla fine. La cosa non è piaciuta al fratello del militante di Democrazia Proletaria di Cinisi assassinato dalla mafia il 9 maggio del 1978. Giovanni Impastato reputa il video offensivo, che offende il concetto di bellezza che Peppino voleva esprimere quando faceva le sue battaglie contro la speculazione edilizia che stava distruggendo il suo paese. “La bellezza a cui pensava Peppino – dice il fratello Giovanni – era fatta di spontaneità e non di marketing. Era impegno civile e non mercificazione”. Il centro di documentazione Peppino Impastato ha già chiesto il ritiro dello spot, realizzato e messo in onda – si legge in una nota – senza l’autorizzazione dei familiari, dei compagni di militanza di Peppino, né dello stesso centro che ha avuto un ruolo decisivo nel salvare la sua memoria. Per il Presidente Umberto Santino, non bisogna fare riferimento all’icona cinematografica che pure è servita a far conoscere Peppino Impastato a centinaia di migliaia, se non a milioni di persone; ma soprattutto all’unicità della sua figura nella lunga storia della lotta contro la mafia. Santino rammenta che Peppino per lungo tempo venne ritenuto un terrorista-suicida da investigatori, magistrati e giornalisti, con poche eccezioni e che per ottenere giustizia ci sono voluti moltissimi anni di impegno sociale.