Capaci, verso lo sgombero della palestra; la posizione della Judo Cokys Club
Verrà sgomberata giovedì prossimo, a partire dalle 9, la palestra della scuola elementare Alcide De Gasperi di Corso Isola delle Femmine. Dovrebbero essere gli stessi ex gestori della struttura a liberarla dalle attrezzature, la cui presenza ha finora impedito la pubblica fruizione. Sulla vicenda, nei giorni scorsi, 6 consiglieri comunali di opposizione hanno presentato un esposto in Procura per accelerare l’iter, bloccato a margine di una querelle ancora in corso tra il Comune di Capaci e la Judo Cokys Club che in una lunga nota, oltre ad annunciare querela, smentisce quanto affermato ai nostri microfoni dal Consigliere Comunale Antonio Vassallo del Movimento la Prospettiva . “L’ordinanza di sgombero – si legge nel documento – non scaturisce da morosità, in quanto con l’ultimo bonifico effettuato dalla società si è sanata la pendenza dell’unica ed esclusiva proroga chiesta dalla stessa nel novembre del 2011, e della quale si è chiesto ripetutamente di conoscere l’importo che l’amministrazione, attuale e precedente, non ha mai quantificato. Pertanto non esistono altre richieste di proroga ne pendenze in atto. Pare, tra l’altro, che ad oggi al Comune non si riescano a trovare i bonifici effettuati dalla società e che dall’amministrazione arrivino voci di cifre inesistenti. La Judo Cokys Club, afferma che dal 2010 a 2013 ha sborsato 13 mila euro di solo canone, tra comune e direzione didattica, oltre alle spese legali che ha dovuto affrontare quest’anno. L’ordinanza sindacale della precedente amministrazione Salvino (marzo 2013) è stata fatta per “sine titulo” non per recupero crediti, mentre era in corso una regolare convenzione con la direzione didattica per l’anno 2012/2013 al costo di 5000 euro l’anno. La sentenza del TAR, che si dichiara non competente al ruolo, parla chiarissimo “l’ amministrazione agisce juri privatorum e pertanto deve ricorrere alla giurisdizione civile per il recupero e rilascio del bene” e le due amministrazioni – scrive ancora nella nota la Juso Cokys Club – invece si sono inventati la “giustizia privata” apponendo catene e lucchetti, incorrendo nel reato penale di “esercizio abusivo delle proprie ragioni”, motivo per cui la società ha aperto un contenzioso a 360°, con una citazione civile per risarcimento, un esposto alla procura ed alla corte dei conti, e due denunce ai carabinieri, in quanto – prosegue la nota – il reato è stato consumato 2 mesi prima della scadenza naturale della convenzione scolastica. Dal mese di settembre, la società sportiva, tramite il suo legale, ha chiesto ripetutamente (5 lettere fino al dicembre di quest’anno) di poter entrare in possesso delle proprie attrezzature, visto – sottolinea ancora la Judo Cokys Club – che erano detenute in un locale che il Comune ha chiuso con i lucchetti, ma anche questa richiesta a forza di rinvii e diffide è caduta nel dimenticatoio, penalizzando lo svolgimento dell’attività. Lo sgombero non prevede “4 attrezzi” come affermato dal Consigliere Antonio Vassallo, ma attrezzature, ed arredi di proprietà della società sportiva che sin dal 2011 ha seguito i progetti scolastici con il proprio supporto tecnico; supporto che adesso verrà a mancare e che condurrà i legittimi fruitori a tornare a guardarsi negli occhi, così come accadeva prima che la palestra venisse data in gestione. Nella nota – infine – la Judo Cokys Club si difende dalle frecciatine politico elettorali lanciategli da Antonio Vassallo – “ sappia – conclude la nota – che i 100 voti del primo dei non eletti Francesco Cocheo, sono voti di stima nei confronti del candidato, in quanto lo stesso, non essendo nativo di Capaci, non ha alle spalle grosse famiglie che possono garantirgli un bacino di voti spendibili o negoziabili, per cui la sua affermazione che poteva evitare, è semplicemente ridicola”.