Borgetto – Partinico. Dissesto idrogeologico, l’allarme e le proposte di Legambiente

Il monitoraggio periodico dei fiumi Nocella e Jato nel territorio di Partinico e Carubbella e Sardo Platti a Borgetto; la pulizia e la manutenzione dell’alveo dei corsi d’acqua, in particolar modo a monte della SS186 e a monte della Via Vecchia, in prossimità del depuratore comunale; la pianificazione degli interventi di messa in sicurezza; la prevenzione dei rischi nelle aree più pericolose. Sono le proposte del locale circolo di Legambiente per scongiurare i disastri ambientali, alla luce anche dei recenti fatti che hanno messo in ginocchio la Sardegna e hanno seminato morte. Gino Scasso, presidente della sezione “Chico Mendes” ha inviato la richiesta di intervento all’assessorato regionale Territorio e Ambiente, al Genio Civile, alla Protezione Civile regionale e ai sindaci di Partinico e Borgetto, rispettivamente Salvo Lo Biundo e Gioacchino De Luca. Il nostro territorio –si legge in un comunicato stampa- non è immune dal dissesto idrogeologico, su sollecitazione di alcuni cittadini dei due paesi confinanti, è stata fatta un’indagine conoscitiva tenendo conto dei sopralluoghi di Legambiente e del piano per l’assetto idorgeologico dell’area compresa tra il bacino del Nocella e quello dello Jato e, approvato dalla Regione Sicilia nel 2006.
Nel nostro territorio –continua Gino Scasso- a cominciare dalla zona urbanizzata di Romitello, uno sviluppo distorto ha provocato molti danni ai corsi d’acqua: la superficie dei loro alvei è stata invasa da un processo di antropizzazione irrazionale e selvaggio e si è ristretta, occupata da strade e perfino da case, parcheggi, attività artigianali o altre strutture. Non c’è stata alcuna pianificazione territoriale, né è stato creato un sistema efficiente di smaltimento delle acque meteoriche. I corsi d’acqua sono stati ingabbiati e coperti, regolati artificialmente. Così spesso le piogge intense hanno provocato lo smottamento del terreno, con fenomeni franosi e, di conseguenza, il trascinamento di materiale di erosione, di sterpaglie e di rifiuti, anche ingombranti; tutto ciò ha causato devastazioni e danni enormi. La storia del nostro territorio, tra Borgetto e Partinico, è costellata da questi disastri. Uno dei torrenti più pericolosi è il Carrubella, che nasce dal monte Gradara, attraversa il centro urbano di Borgetto, confluisce nel Sardo Platti all’altezza del depuratore comunale, al confine con Partinico ed ha cominciato a provocare danni ingenti già nel 1907, e poi nel 1936 a seguito delle canalizzazioni artificiali, nel 1951 quando il letto del corso d’acqua fu ostruito da arbusti e materiale di erosione. Ma l’evento alluvionale più grave avvenne nel 1987 quando, dopo una pioggia battente di più di 24 ore, i torrenti esondarono e tutto l’abitato di Borgetto fu allagato. Il Carrubella tracimò raggiungendo la villa comunale, dove il suo corso viene ingabbiato in un tunnel cementificato subito dopo la SS 186 e infine vicino alla confluenza con il Sardo, in prossimità del depuratore comunale di Borgetto. In quell’occasione il disastro alluvionale coinvolse anche Partinico, nella zona del Pino. Insomma una lunga storia di disastri ambientali, non più tollerabili e perciò che Legambiente chiede con forza interventi di prevenzione da parte degli organi preposti

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