Incidente sulla Palermo Sciacca: Titone era sotto effetto di cannabis
Se mai si sveglierà dal coma potrebbe dover rispondere dell’accusa di omicidio plurimo colposo, l’uomo che ha perso la sua famglia nel tradico incidente di mercoledì scorso sulla Palermo Sciacca, è risultato positivo al drug test, si sarebbe messo alla guida della Ford Focus, sotto l’effetto di cannabinoidi ma la famiglia respinge con forza quanto emerge dagli esami tossicologici “Giovanni –dicono- non si sarebbe mai messo alla guida sotto l’effetto di alcol o droga”. Intanto la Procura di Palermo ha aperto un fascicolo per accertare la dinamica dell’impatto che ha provocato cinque vittime. Sarà una consulenza a stabilire se l’incidente stradale è stato causato solo dalla pericolosità della strada statale 624 e dalle condizioni dell’asfalto o se possono esserci responsabilità di Titone. Claudio De Lazzaro, il pm titolare del fascicolo aperto per omicidio colposo, ancora a carico di ignoti, incaricherà un consulente di effettuare accertamenti sulla dinamica dell’incidente. Dalle indagini è emerso che Titone è pregiudicato per spaccio di stupefacenti. Le salme delle cinque vittime sono state consegnate alle famiglia per celebrare i funerali. Quelli di Rosario Lo Re 76 anni e della moglie Maria Ciaccio di 71 –la coppia che viaggiva sulla Fiat Punto- si sono celebrati questa mattina a Roccamena, dove il sindaco Giuseppe Bonanno ha proclamato il lutto cittadino. Le salme di Maria Luisa Mergola di 25 anni, del figlio Alberto di 2 anni e di Rosa Pilo di 51 anni, sono arrivate a Menfi. Due i sopravvissuti alla strage di mercoledì pomeriggio, Giovanni Titone che è ricoverato al trauma center di Villa Sofia in prognosi riservata -ha diversi traumi tra cui uno cranico e uno toracico con il perforamento del polmone- e l’altro figlio di 4 anni, Vito. Ricoverato all’Ospedale dei Bambini, il piccolo è fuori pericolo, ancora sotto choc continua a chiedere della madre