Regione. Crocetta si iscrive al Pd: “ma non sciolgo il Megafono”
Rosario Crocetta cede ad una delle richieste del Partito Democratico. Si iscriverà al gruppo del Pd all’Ars lasciando quello del Megafono. E’ questo l’unico risultato raggiunto nel vertice che si è svolto ieri tra il governatore e i democratici. Tutti gli altri problemi rimangono sul tappeto. A partire dal rimpasto chiesto dal segretario Giuseppe Lupo che ieri ha dichiarato: “Il nostro partito, oggi, non fa parte della maggioranza. La posizione del Pd non è cambiata di una virgola. Abbiamo ribadito al presidente della Regione la necessità del rafforzamento politico della giunta di governo che valutiamo oggi troppo debole per affrontare un serio programma di riforme e le emergenze economiche e sociali della Sicilia.” “Dopo la scelta del presidente Crocetta di aderire al gruppo parlamentare del Pd, lasciando quello del Megafono, – ha incalzato Lupo – è necessario che lo stesso sciolga il suo Movimento e i gruppi consiliari. Non è possibile che consiglieri iscritti al Pd facciano parte dei gruppi consiliari del Megafono contrapposti ai democratici.”. Oggi la questione del Megafono sarà affrontata dalla Commissione regionale di garanzia che ascolterà il segretario del Pd.
“Io – replica Crocetta – ho il diritto e il dovere di governare. E non ho nessuna intenzione di fare polemiche. Chi le vuole fare, le faccia. Io ritengo che i problemi dei siciliani siano altri. E non certo se gli assessori si dimettono o meno. E comunque mi chiedo: io che c’entro con la scelta degli assessori di dimettersi? A me interessa solo se funzionano oppure no, se rispettano il programma concordato col resto della giunta e se sono persone oneste. Io non ho motivo, quindi, di chiedere alcun passo indietro”. “Il Megafono non ha tessere, non ha organizzazione – replica il governatore – È un’idea, un’associazione culturale che rappresenta il rinnovamento della politica siciliana. E il Pd – aggiunge il presidente della Regione – è il partito di riferimento. Bisognerebbe essere grati ai deputati e ai consiglieri che hanno favorito l’affermazione del Partito democratico in Sicilia. Nessun consigliere comunale del Megafono è iscritto al Pd – conclude Crocetta – e il Pd non può certo sognarsi di comandare persino su chi non è iscritto al partito”.
Il governatore però ammette che ci sono alcune divisioni, come a Partinico, dove Megafono e Pd svolgono ruoli contrapposti all’interno del consiglio comunale. “Alle elezioni abbiamo partecipato divisi ma i candidati del Megafono hanno vinto al primo o al secondo turno. Quindi erano i dirigenti del Pd, in quelle occasioni, forse, a sbagliarsi…”.