Partinico. Ordinanza antiprostituzione, l’opinione di Rifondazione Comunista
Apprendiamo, non senza imbarazzo, di un’ordinanza sindacale “anti-prostituzione” emanata dal sindaco Lo Biundo che prevede salate multe per chi veste in maniera indecorosa o succinta e per gli automobilisti che intralciano il traffico fermandosi a guardare o a contrattare prestazioni sessuali. E’ del tutto evidente che si tratti di un’ordinanza pseudo-moralizzatrice che non affronta il problema nella sua vera complessità. Questo provvedimento oltre a essere uno strumento che colpisce principalmente solo le vittime del racket della prostituzione, distoglie in realtà le stesse forze di polizia dai loro tradizionali compiti, compresa l’attività di contrasto a quelle organizzazioni criminali che gestiscono tale racket. D’altronde, il fallimento di simili ordinanze è sotto gli occhi di tutti. In alcuni comuni in cui sono stati adottati provvedimenti di questo tipo si può constatare che, nonostante i costosi blitz periodici da parte delle forze di polizia e le numerose multe elevate in questi anni, il fenomeno della prostituzione su strada sia rimasto del tutto immutato. Peraltro chi decide se una donna o una ragazza è vestita o si atteggia da prostituta? Quale sarebbe l’abbigliamento solito di una prostituta? Riteniamo che tale ordinanza, più dannosa che inutile, serva esclusivamente al sindaco Lo Biundo per avere tanta pubblicità gratuita a livello non solo locale. Ci chiediamo se davvero l’amministrazione comunale può pensare di salvaguardare il decoro urbano, la sicurezza dei cittadini e di sconfiggere la prostituzione su strada gestita da organizzazioni criminali, multando le lucciole o chi veste in maniera succinta o potenziali clienti che creano ingorghi alla viabilità? Il problema semmai è quello di smantellare tali organizzazioni criminali, non quello di colpire le ragazze che sono vittime di questo racket o addirittura di accettare, nascondendo la testa sotto la sabbia, che tali organizzazioni possano continuare ad operare lo sfruttamento di tale attività purché questa venga svolta lontano da occhi indiscreti. Per salvaguardare la sicurezza e il decoro urbano l’amministrazione dovrebbe invece pensare e con urgenza a garantire reddito e servizi alle tante famiglie sempre più in difficoltà economica, ad un piano straordinario di intervento contro le innumerevoli discariche abusive situate all’interno del territorio comunale, esigere che insediamenti industriali insalubri di prima classe come la distilleria Bertolino rispettino le leggi vigenti sulla salvaguardia ambientale e diritto alla salute e tanti altri interventi quotidiani che renderebbero sicuramente Partinico una città più vivibile.
Giovani Comunisti/e circolo “Peppino Impastato” – Partinico