Montelepre, il comune si appella a sentenza di risarcimento all’Ato Pa 1
Il Comune di Montelepre si appella alla sentenza del tribunale di Palermo che, lo scorso mese di settembre, ha condannato l’ente locale a corrispondere all’Ato Palermo 1 i versamenti negati in virtù di un contenzioso avviato dall’allora sindaco Giacomo Tinervia che insieme ai colleghi pro-tempore di Balestrate e Giardinello, Salvatore Polizzi e Tonino Palazzolo, impugnò il bilancio 2007 della società d’ambito. In pratica gli amministratori in carica nel 2008 sostenevano che i bilanci andavano chiusi in perdita e che le tariffe da pagare all’Ato, erano quelle stabilite dal piano industriale. Per far valere le loro ragioni presentarono l’istanza che il tribunale ha respinto, condannandoli, a distanza di 5 anni, oltre al risarcimento delle spese processuali, a pagare le differenze dei costi realmente sostenuti dalla Servizi Comunali Integrati rispetto a quelli inferiori stabiliti nel piano industriale. Nel caso di Montelepre si tratta di un esborso di circa 500 mila euro che il Commissario Prefettizio che amministra il Comune vorrebbe evitare. Alla luce delle motivazioni della sentenza, relazionate dall’Avvocato Giancarlo Pellegrino, soprattutto nella parte in cui ricostruisce il rapporto tra Comune e ATO come di tipo consortile e non societario basato su un contratto di servizio, il Prefetto Oddo ha deciso di fare ricorso, dando mandato allo stesso legale, unitamente alla collega Beatrice Figuccia, di avviare in tal senso le procedure in rappresentanza dell’ente locale. Di parere avverso gli amministratori in carica a Balestrate e Giardinello, Salvatore Milazzo e Giovanni Geloso, all’epoca dei fatti oppositori in Consiglio Comunale e contrari alla presentazione dell’istanza. Piuttosto di incorrere ad ulteriori spese legali, da subito, hanno deciso di rispettare la sentenza, versando rispettivamente 680 e 280 mila euro all’Ato Rifiuti Palermo 1. Ma per il Comune di Balestrate arriva una nuova stangata dalla Servizi Comunali integrati che chiede 1 milione e 336 mila euro; somme già fatturate all’ente locale per servizi extra resi negli anni. Ma per il sindaco Salvatore Milazzo la richiesta è da contestare a fronte di un inadempimento dei servizi contrattuali dovuti e non resi dall’azienda, tra cui la raccolta differenziata, il lavaggio di aree pubbliche e dei cassonetti. Milazzo, che ha deciso di citare in giudizio l’ato reclutando come legale Saverio Lo Monaco del foro di Palermo, calcola in 2 milioni di euro indebiti pagamenti che l’ente locale ha versato alla società d’ambito.