Ars. I deputati si tagliano il 20% dello stipendio, 5 stelle: è una farsa

Sembrava impossibile ma alla fine ce l’hanno fatta. La cosiddetta commissione parlamentare ‘per la spending review’ ha approvato tutti gli articoli del disegno di legge per il recepimento del decreto Monti all’Assemblea regionale siciliana. Una legge che prevede, sostanzialmente, il taglio lineare del 20 percento su tutte le spese: indennità dei parlamentari, fondi per le spese di funzionamento dei gruppi e spese per il personale dipendente dell’Ars.

Un taglio che, secondo il nuovo presidente della commissione, Riccardo Savona, porterà un risparmio medio di 32 milioni di euro l’anno. Dopo le dimissioni di Antonello Cracolici, che ha lasciato l’incarico alla guida della commissione perché – aveva raccontato – la maggioranza era restia ai tagli, alla fine il diktat del presidente dell’Assemblea Giovanni Ardizzone ha avuto la meglio: le indennità dei deputati, da gennaio del nuovo anno, saranno ridotte del 20 percento, poche migliaia di euro in più dei parametri fissati del decreto Monti, che imponeva un taglio agli ‘stipendi’ dei parlamentari da 18 a circa 11 mila euro lordi al mese. Così, invece, i deputati siciliani ne incasseranno poco più di 14 mila. Un ‘ regalo’ che si sono fatti i parlamentari di Palazzo dei Normanni in funzione del mantenuto ‘collegamento’ al Senato della Repubblica. Ma sul provvedimento non sono mancate le polemiche dei deputati del Movimento 5 Stelle che parlano di farsa: “il decreto Monti non è stato recepito e” denunciano “faremo una battaglia per ridurre ulteriormente gli stipendi”.

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