Sanità. Istituita un’unita’ di crisi per il “Blue Tongue”

E’ stata istituita in Sicilia un’unita’ di crisi per contrastrare la diffusione del Blue Tongue virus, conosciuta anche come “Lingua Blue”. La malattia, veicolata da moscerini ematofagi del genere Culicoides, puo’ provocare la morte dei piccoli ruminanti, ma non e’ in alcun modo trasmissibile all’uomo. Ieri nella sede dell’assessorato regionale alla Salute a Palermo si e’ tenuto un tavolo tecnico per impedire la diffusione del “Blue Tongue virus”. L’area considerata potenzialmente a rischio ha un’estensione di 20 chilometri ed e’ situata tra le province di Palermo e Trapani. Per il momento i focolai certamente individuati sono due, nello specifico in due allevamenti di Partinico che sono stati posti sotto sequestro con un’ordinanza del sindaco Salvo Lo Biundo. Uno si trova in contrada San Giuseppe e uno in contrada Cicala. Un terzo, invece, e’ ancora in fase di accertamento, ma non è stata resa nota la località. Attorno a queste zone e’ stato gia’ istituito un ”cordone di protezione” di 8 chilometri all’interno del quale e’ vietata ogni tipo di movimentazione del bestiame. Inoltre, e’ stato disposto il riposizionamento delle trappole (per catturare gli insetti vettori) e delle sentinelle (ovvero gli animali non vaccinati che vengono controllati periodicamente per verificare l’eventuale circolazione virale) allo scopo di evitare la diffusione dei focolai ed estinguere il virus nel minor tempo possibile. Il virus responsabile dell’infezione appartiene al sierotipo 1 e proviene probabilmente dalla Sardegna, dove e’ comparso gia’ nel 2012.

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