Partinico. “Lingua blu” nelle pecore, sequestrati due allevamenti
Con due ordinanze sindacali, il sindaco di Partinico Salvo Lo Biundo ha disposto il sequestro di altrettanti allevamenti a causa di un sospetto di contaminazione da febbre catarrale degli ovini, sospetto confermato dalle analisi effettuate dall’istituto Zooprifilattico di Palermo e di Teramo. I sigili sono stati apposti ad un allevamento di contrada San Giuseppe e ad uno di contrada Cicala. Il provvedimento è stato adottato dopo una comunicazione pervenuta al Comune dall’ufficio veterinario dell’Asp 6 che ha segnalato l’infezione in due pecore nei rispettivi allevamenti. La febbre catarrale conosciuta anche come lingua blu è una malattia infettiva dei ruminanti, non pericolasa per l’uomo. Gli animali però possono contaminarsi anche nel raggio di diversi chilometri, almeno 10. Ma i casi accertati a Partinico si sono verificati a distanza di cinque chilometri l’uno dall’altro. Adesso sarà necessario abbattere le due pecore infette, e tutti gli altri capi ritenuti a rischio di contaggio. Nell’ordinanza, il sindaco Lo Biundo impone ai titolari delle strutture di applicare il provvedimento di “zona di protezione” e quindi vieta di spostare gli animali col conseguente blocco del commercio di bestiame. Inoltre i proprietari degli allevamenti dovranno fornire il censimento dei luoghi. Era da tredicianni che “la lingua blu” non si verificava nel comprensorio del partinicese. Allora il focolaio della febbre catarrale fu individuato a Giardinello.