Partinico, Legambiente: “la puzza è tornata, nessuno controlla”
“Ancora una volta si pone il problema della presenza all’interno della nostra città della più grande Distilleria d’Europa. Nonostante tutto il fiato sprecato sull’argomento, tutte le promesse di delocalizzazione, ci ritroviamo per l’ennesima volta a respirare l’aria impregnata di emissioni maleodoranti, che non odorano certo di rose e di viole”. A scriverlo in una nota è il circolo Valle Jato Chico Mendes di Legambiente di Partinico che punta il dito contro il sindaco Salvo Lo Biundo e la sua maggioranza. “Dopo le solenni dichiarazioni di amore verso la città e la sua gente – prosegue la nota – la coalizione di Lo Biundo se ne frega altamente dei problemi di invivibilità che subiamo. Non controlla il rispetto delle ordinanze sulla corretta gestione delle vinacce; piuttosto si scopre che l’Assessore alla Polizia Municipale Vito D’Amico avrebbe fatto impiegare il figlio all’interno della distilleria. Quello che noi denunciavamo – scrive ancora Legambiente – e cioè che la Giunta Lo Biundo fa da scendiletto alla dirigenza dello stabilimento e alle sue operazioni è chiaro ed evidente a tutti. Persino chi in passato avvalorava le nostre lotte, oggi nei palazzi del potere, sembra aver cambiato pelle. Le 10.000 firme raccolte contro l’inquinamento ambientale in un esposto denuncia consegnato all’allora Procuratore della Repubblica di Palermo Piero Grasso, attuale presidente del Senato, le fiaccolate, le denunce per diffamazione subite da chi lottava per la qualità della vita – sostiene ancora Legambiente – per certi personaggi è come se questi fatti non fossero mai avvenuti. Il circolo partinicese ambientalista, nell’invitare i cittadini alla mobilitazione e nel valutare nuove iniziative, anche giudiziarie da intraprendere, conclude il documento con un’amara affermazione. “La realtà che viviamo è peggiore di prima: c’è la solita puzza e non si ha notizie di controlli sugli scarichi liquidi e atmosferici e ciò con il beneplacito di chi fino a poco tempo fa faceva passerelle in manifestazioni contro l’inquinamento ambientale.