Partinico. Detenzione armi e ricettazione, assolti Alessandro Arcabascio e Angelo Nisco
Accusati di detenzione abusiva di 202 cartucce di vario carico e di un calibratore,nochè di ricettazione sono stati assolti per “non aver commesso il fatto”. Alessandro Arcabascio 40 anni ed Angelo Nisco 70 anni, entrambi di Partinico e rispettivamente difesi dagli avvocati Bartolomeo Parrino e Salvatore Causarano, sono usciti indenni dal processo che li vedeva imputati per fatti risalenti al 24 novembre del 2009 quando la Guardia di Finanza di Palermo, nel corso di una perquisizione di un box in muratura in contrada Albachiara a Partinico avevano rinvenuto uno scooter di provenienza furtiva, le cartucce e il calibratore. Durante il dibattimento è stato dimostrato dalla difesa dei due imputati che il box non era nella disponibilità o nella titolarità di Arcabascio e Nisco; è infatti emerso che il primo aveva accompagnato i finanziari per la perquisizione mentre il secondo si trovava sul posto perchè residente in zona. Alessandro Arcabascio attualmente si trova in carcere. E’ stato arrestato nell’operazione antimafia “The End” del 30 novembre 2010.
Il box di contrada Albachiara era nella disponibilità di un suo amico col quale condivideva la passione per il rally, Antonino Giambrone, il meccanico di Borgetto caduto sotto i colpi di un agguato mafioso il 31 ottobre del 2006. Fu assassinato all’interno della sua officina all’età di 36 anni, il padre Vito Giambrone fu ucciso in pieno giorno l’8 novembre del 1998, mentre a bordo del suo scooter stava percorrendo via Crocifisso a Borgetto. Come ha riferito un test (che allora lavorava alle dipendenze di Giambrone), il meccanico assassinato, avrebbe conservato all’interno del box dei pezzi di ricambio e insieme ad Arcabascio gestivano un’autovettura da corsa. Perciò secondo il giudice appare plausibile che Alessandro Arcabascio sia stato erroneamente ritenuto proprietario del box, in particolare per la comproprietà o gestione comune della macchina da rally. La sentenza che ha assolto dall’accusa di detenzione abusiva di cartucce e ricettazione Arcabascio e Nisco, è del giudice monocratico del Tribunale , sezione distaccata di Partinico, Salvatore Flaccovio, che ha disposto la confisca e la distruzione delle munizioni e del caricatore, posti sotto sequestro