Mafia. Accusato di estorsione, sequestrati beni per 650.000 euro

Un ingente patrimonio, costituito da un’attività commerciale, cinque fabbricati, tre autovetture, un motociclo e disponibilità finanziarie, per un valore complessivo di circa 650.000 euro, è stato sequestrato dalla Guardia di Finanza di Palermo in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo. Il sequestro è stato eseguito nei confronti di un presunto esattore del racket del pizzo, Giovanni Rao, 47 anni palermitano, arrestato nell’aprile scorso per tentata estorsione e minacce al titolare di un ristorante al quale Rao aveva chiesto la “messa a posto”, presentandosi a nome di Cosa Nostra. Il denaro serviva per il sostentamento delle famiglie dei carcerati. Il ristoratore si oppose alla richiesta di pizzo e subì delle intimidazioni: due tentativi di intrusione, danneggiamenti e anche il rinvenimento di una tanica di benzina, alla fine piuttosto che cedere decise di denunciare. Nel corso degli accertamenti patrimoniali per l’applicazione delle misure di prevenzione è stata accertata la sproporzione fra i redditi dichiarati ed i beni posseduti fra cui un’attività commerciale di vendita di componenti elettronici riconducibile all’indagato anche se formalmente intestata al figlio nonché la titolarità di cinque unità immobiliari a Palermo, 3 autoveicoli, 1 motoveicolo e disponibilità finanziarie (conti correnti, depositi a risparmio e polizze assicurative), per un valore complessivo di circa 650.000 euro.

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