Allarme diossina, tarda ad arrivare la revoca del decreto nelle zone di Montelepre e Giardinello

A quasi un anno dall’emanazione del decreto dell’assessorato regionale alla sanità sul rischio diossina nel palermitano, la situazione non è ancora tornata alla normalità per gli allevatori locali. La misura precauzionale era stata adottata dopo l’incendio dell’estate scorsa che aveva colpito la discarica di Bellolampo, sprigionando la sostanza velenosa, riscontrata poi nei territori
circostanti, da Torretta fino a Borgetto.
Sebbene i valori sarebbero rientrati nella norma, il decreto assessoriale che vieta la commercializzazione di latte e derivati e lo spostamento degli animali, è stato revocato lo scorso mese di maggio, solamente nei territori di Capaci, Torretta e Palermo, ma non negli altri comuni che ricadono nella cosiddetta “zona di protezione”. A Montelepre, Giardinello, Carini e Borgetto, infatti gli allevatori sono ancora penalizzati dall’allarme diossina. Dopo aver concluso i controlli necessari, che avrebbero escluso la presenza della sostanza velenosa nella zona, gli allevatori aspettano ancora la revoca del provvedimento che sarebbe pronto ma cui manca soltanto la firma dell’assessore Lucia Borsellino.
Ci sarebbero problemi di comunicazione tra l’Asp di Palermo e l’Istituto Zooprofilattico di Teremo, sull’esito dei controlli effettuati e la revoca del decreto è stata rinviata.
Gli allevatori locali, supportati dal sindaco di Giardinello Giovanni Geloso si dicono pronti ad azioni di protesta. Se ne discuterà domani sera alle 19,00 all’interno dell’aula consiliare in un incontro al quale sono stati invitati a partecipare, tra gli altri, gli amministratori locali, i funzionari regionali e
dell’Asp e gli organi competenti. “Gli allevatori non possono più sostenere questa situazione – dichiara Geloso – c’è un economia bloccata e bisogna subito intervenire.”

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