Alcamo, nuove sanzioni per il sacerdote Treppiedi sospeso a divinis
L’amministratore Apostolico Alessandro Plotti ha comunicato alla Diocesi di Trapani che la Congregazione per il Clero, ha riscontrato la responsabilità del sacerdote Antonino Treppiedi, già sospeso a divinis, al centro di una complessa vicenda giudiziaria in cui figura come parte lesa l’ex vescovo Francesco Miccichè.
”Constatata la permanente contumacia del reo – si legge nella nota – per non aver manifestato segni esterni di pentimento obiettivamente riscontrabili, la speciale gravità della violazione dei sacri canoni e l’urgente necessità di riparare lo scandalo creato in Diocesi, la Congregazione ha applicato al sacerdote una pena espiatoria che prevede il divieto di esercitare il sacro ministero e di usare l’abito ecclesiastico per cinque anni. Il sacerdote dovrà dimorare al di fuori della Diocesi per tale periodo”.
La pena applicata dalla Congregazione prevede inoltre l’obbligo di risarcire la parrocchia San Silvestro Papa di Calatafimi e il divieto, “ad indefinitum tempus”, di esercitare il sacro ministero nel territorio della Diocesi di Trapani.
Don Treppiedi, ex gestore delle casse della Curia ed ex fedelissimo del vescovo Miccichè, è accusato di essersi appropriato di oltre 170 mila euro della parrocchia di Alcamo e di avere venduto beni della Chiesa riproducendo con un sofisticato copia e incolla la firma dell’arcivescovo.
La Procura di Trapani ha aperto diversi procedimenti sulla vicenda per furto, truffa, frode informatica, stalking, diffamazione e
calunnia; questi ultimi reati sarebbero collegati a una campagna di stampa contro monsignor Miccichè, poi sollevato dall’incarico.