Aeroporti. Gesap ha i conti in rosso, Birgi verso la ricapitalizzazione

Mentre l’aeroporto di Palermo continua a segnare numeri negativi, quello di Trapani raggiunge buoni risultati. Da sei anni, la Gesap, società che gestisce il Falcone e Borsellino, è in perdita per 7 milioni e 680 mila euro.
Non esattamente un buon biglietto da visita per un’azienda messa in vendita. Per i vertici della società, a creare difficoltà sono state le tariffe aeroportuali troppo basse negli ultimi anni, cioè il prezzo che pagano le compagnie aeree per atterrare per ogni passeggero.
Nel luglio 2010 era stato approvato una modifica che portava la tariffa da 3,87 euro a 9 euro e 23 centesimi. Un aumento che è entrato in vigore però, solo a settembre 2012. Un ritardo che ha lasciato una voragine nei conti aziendali. Ma a pesare ci sarebbero anche i costi del personale. 303 dipendenti che costano quasi 30 milioni di euro e che pesano sul bilancio al 43%.
L’aeroporto di Punta Raisi regala invece numeri positivi alla compagnia spagnola low-cost Volotea, che da aprile ad agosto ha registrato 121,000 passeggeri, con un incremento del 138% rispetto all’anno precedente.
Numeri di tutt’altro segno invece, per l’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani che nonostante sia a rischio chiusura per l’abolizione delle province, continua ad incrementare il numero di passeggeri, superando quota un milione nel periodo gennaio-luglio di quest’anno. L’incremento dei passeggeri, rispetto allo stesso periodo del 2012, è del 18,2%. La società di gestione, l’Airgest ha convocato l’assemblea dei soci per il prossimo 16 settembre. I numeri in questione saranno sul tavolo, ma ci sarà anche il nodo della ricapitalizzazione. Birgi, tuttavia, continua ad avere il fiato corto. La Provincia detiene il 49% delle azioni ma ha già detto che non è in grado di partecipare all’aumento di capitale. Ma il contratto con Ryanair va ridefinito e la compagnia irlandese vuole certezze, un quadro chiaro per operare in uno scalo che utilizza come sua base. Il 49% delle azioni della Provincia può finire nelle mani dei privati che possono esercitare il diritto di prelazione, ma nessuno a queste condizioni farebbe una scelta del genere. Ed allora è necessario l’intervento della Regione che sembrerebbe indirizzata a fare la sua parte. Dovrebbe comprare infatti le quote della provincia in collaborazione con i comuni. I sindaci del trapanese vanno verso l’istituzione di una tassa di soggiorno per avviare un progetto di co-marketing e salvare l’aeroporto.

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