Strage di Passo di Rigano. Sessantraquattro anni fa l’uccisione di sette Carabinieri

Giovan Battista Aloe, Armando Loddo, Sergio Mancini, Pasquale Antonio Marcone, Gabriele Palandrano, Carlo Antonio Pabusa, Ilario Russo, sono i nomi dei sette carabinieri fatti saltare in aria col tritolo sessantaquattro anni fa, dalla banda di Salvatore Giuliano. Erano le 21.30 del 19 agosto del 1949 quando la deflagrazione investì l’ultimo mezzo, con a bordo 18 carabinieri, di una colonna composta da 5 autocarri pesanti e da due autoblindo che trasportavano complessivamente 60 unità del “XII Battaglione Mobile Carabinieri” di Palermo.
Quel tragico pomeriggio i militari dell’Arma delle caserme “Carini” e “Calatafimi” erano pronti per uscire in permesso serale quando giunse la notizia dell’ennesimo attacco, con l’utilizzo di mitragliatrici e bombe a mano, della banda Giuliano alla caserma dei carabinieri dell’isolata località di Bellolampo. Erano le 18.00 e molti ragazzi si presentarono volontariamente al punto di raccolta. Arrivati a Bellolampo, effettuarono il rastrellamento dell’area insieme ad un piccolo contingente di agenti di pubblica sicurezza, giunto a bordo di “camionette”. L’esito negativo li convinse verso le 21 a rientrare. A Passo di Rigano i banditi avevano posto una grossa mina legata con un filo di ferro, nascondendosi sul lato opposto in un folto boschetto, attendendo il rientro a Palermo dell’autocolonna. L’esplosione dilaniò il mezzo e provocò la morte di sette giovani carabinieri, altri undici rimasero feriti. Stamane, come ogni anno, è stata deposta una corona di fiori sul luogo dell’attentato.

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