Sindaci siciliani appoggiano il progetto di Matteo Renzi

Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando annuncia l’appoggio a Matteo Renzi nella corsa al congresso del Partito Democratico. ‘Non sostengo Renzi a scatola chiusa, sostengo l’esigenza di superare questo Pd. E Matteo mi sembra abbia lo stesso obiettivo. Sembra che intenda sconfiggere apparati e sostenitori di un partito delle tessere, composto spesso da anime morte”.
“Con la mia elezione, quelle di Flavio Tosi a Verona e Federico Pizzarotti a Parma, nel 2012 si e’ chiusa un’epoca politica: hanno vinto persone fuori dai partiti delle tessere. Si e’ aperta una nuova fase e Renzi mi sembra l’unico tra i democratici che l’abbia capito”, dice Orlando. ”Oggi Matteo e’ l’unico che puo’ costruire un nuovo Partito democratico, anzi il vero Partito democratico che da sempre cerco di fondare”.
Nonostante il sindaco di Firenze sia in silenzio stampa, i suoi uomini continuano la “campagna acquisti” in vista del congresso del Partito democratico. L’associazione Big Bang Sicilia ha lanciato un appello agli amministratori locali siciliani per aderire al progetto renziano.
Oltre ad Orlando, avevano già dato il loro appoggio anche il sindaco Catania Enzo Bianco, quello di Agrigento Marco Zambuto e di Siracusa Giancarlo Garozzo
Ma non ci sono solo i capoluoghi di provincia. Renzi conquista anche i piccoli comuni. Intervistato dal Corriere della Sera, il deputato nazionale Davide Faraone, e leader dei rottamatori siciliani, spiega come il progetto di Renzi sia “costruito su un partito di cittadini ed amministratori contro i burocrati del partito”.  ”Il grosso dei sindaci – prosegue Faraone – è in transito da bersaniani e liste civiche”.
La campagna acquisti dei renziani genera i primi malumori sia fra le fila dei dirigenti del Partito democratico sia nella maggioranza all’Ars che sostiene il governatore Rosario Crocetta. La prima stoccata arriva dal deputato regionale dei democratici Antonello Cracolici, che si affida ad un tweet per esternare la sua opinione.  ”Curioso vedere molti personaggi siciliani che da rottamati salgono sul carro del rottamatore” – attacca Cracolici.
Ma è Crocetta che teme l’avanzata del sindaco di Firenze in Sicilia. Nonostante il presidente della Regione, dopo i continui scontri fra il suo movimento, il Megafono, e il Pd, pare abbia cambiato strategia predicando “unità all’interno dei democratici”, non schierandosi ne dalla parte di Renzi ne dalla parte del premier Enrico Letta.
Insomma la corsa del sindaco di Firenze per la conquista del partito prima e di Palazzo Chigi poi, potrebbe avere ricadute sugli equilibri non soltanto del Pd in Sicilia, ma anche nel rapporto fra il partito stesso e il governatore, con i renziani mai teneri nei confronti dell’operato della giunta Crocetta.

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