Palermo. 28 anni fa il delitto Cassarà, commemorazione in Questura

A volere la sua morte furono i capimafia Totò Riina, Bernardo Provenzano, Michele Greco, Bernardo Brusca e Francesco Madonia. Gli tesero un agguato esattamente 28 anni fa a Palermo ed erano in nove, tutti armati di fucile. Il 6 agosto del 1985 Cosa Nostra uccise il vice questore Ninni Cassarà e l’agente di scorta Roberto Antiochia. Cassarà aveva appena 38 anni quando fu assassinato sotto la sua abitazione di via Croce Rossa, spirò tra le braccia della moglie e della figlia, che aspettando il suo rientro sul balcone di casa, avevano assistito alla barbara esecuzione. Tre anni prima era stato ucciso un suo collega Calogero Zucchetto, insieme avevano tracciato il quadro della guerra di mafia scoppiata nel 1981. Tra le operazioni a cui prese parte,la nota “Pizza Connection”. Fu anche uno stretto collaboratore dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Ninnì Cassarà voleva conquistare la liberazione morale e civile della Sicilia, la sua terra. Questa mattina a 28 anni dell’omicidio, le forze dell’ordine lo hanno commemorato davanti la Questura di Palermo deponendo una corona di fiori davanti la targa che riporta i nomi dei servitori dello Stato caduti nell’adempimento del proprio dovere. A ricordare Cassarà c’erano pure Vincenzo Agostino e Augusta Schiera, i genitori di Nino Agostino il poliziotto assassinato insieme alla moglie incinta di cinque mesi, il 5 agosto del 1989 a Villagrazia di Carini. Anche per loro ieri è stato giorno di commemorazione, anche loro piangono da 24 anni e chiedono che sia tolto il Segreto di Stato sulla vicenda

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