Falsi esami all’Università di Palermo. Chiesto processo per 24 persone

La Procura di Palermo ha chiesto il rinvio a giudizio per 24 persone tra impiegati e studenti dell’Università del capoluogo. I reati contestati nell’inchiesta coordinata dai pm Amelia Luise e Sergio Demontis e dall’aggiunto Leonardo Agueci sono falso, truffa, introduzione abusiva nel sistema informatico dell’ateneo e corruzione. Secondo gli agenti della squadra mobile, alcuni indagati non avrebbero mai sostenuto esami di diritto privato, economia aziendale, matematica, statistica, scienze della finanza. Eppure i voti venivano caricati comunque nel sistema informatico. Altri invece sarebbero stati respinti all’esame perché impreparati, ma poi riuscivano ad ottenere un voto maggiore a 18. Altri studenti ancora, si sarebbero fatti aumentare i voti. I prezzi pagati per falsificare gli esami vanno secondo l’accusa da 3,500 a 5,000 euro . L’indagine aveva inizialmente coinvolto grossi nomi. Come Alessandro Alfano, fratello del leader Pdl Angelino. La sua posizione però va verso l’archiviazione insieme a quella di altre sette persone. Venivamo da tutta la Sicilia e da numerose regioni d’Italia per superare gli esami senza nemmeno sostenerli e per laurearsi senza troppo fatica. Questa la tesi della procura che ha chiesto il processo per le 24 persone indagate. Per loro adesso si attende l’udienza preliminare.

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