Castellammare del Golfo. Senza stipendio da 50 mesi i lavoratori dell’Ipab
di Annalisa Ferrante
Cinquanta mesi senza stipendio. Un record indecente quello raggiunto dagli operatori dell’Ipab “Opera Pia Istituto Regina Elena e Vittorio Emanuele II” di Castellammare del Golfo. E fatto ancora peggiore, non sembra che i lavoratori abbiano prospettive sulla risoluzione di un problema che la Regione trascina da tempo, precisamente dal 2006. Nel corso degli anni gli operatori hanno ricevuto sporadici pagamenti che adesso li hanno portati ad attendere ben 50 mensilità arretrate. “Nessuno interviene, nessuno si degna di dare risposte-denunciano i lavoratori- è un muro di gomma, una lotta politica a tutti i livelli che mortifica la dignità umana di un paese che si ritiene democratico e civile, ma non lo dimostra affatto”. E i lavoratori rimangono lì, percependo di tanto in tanto qualche mensilità arretrata ed attendendo il saldo di mesi e mesi di lavoro che superano i tre anni. I sette dipendenti si occupano giorno e notte, compresi i festivi di dare assistenza alle due famiglie ospiti da un anno nella casa d’accoglienza. I fatti vengono denunciati da diverso tempo, sia con proteste dei lavoratori che hanno più volte chiesto l’intervento di enti preposti ed autorità anche con intercessione dei sindacati, ma non sembra esserci alcuna volontà politica di risolvere il problema. Lo scorso anno i dipendenti hanno dichiarato lo stato di agitazione permanente, non ottenendo diritti con una continua mortificazione della dignità professionale ed umana. Una situazione gravissima che riguarda in particolare i sette operatori che lavorano nel centro di accoglienza “Dolce casa”. Creato nel 1914 come Istituzione di Assistenza e Beneficenza, il centro si occupa in sostanza di servizi socio-assistenziali. Nella sede principale dell’ Ipab, in via Galileo Galilei, l’Ente svolge l’attività di centro d’accoglienza rivolto alle gestanti e ragazze madri affidati dal Tribunale dei minori. Negli stessi locali l’Ente partecipa ad un progetto distrettuale per un centro di aggregazione per minori. Negli altri locali dell’istituto, che si trovano in via Messina, c’è un centro diurno per anziani ed ospita un centro diurno per disabili psichici, uno sportello di ascolto per donne in difficoltà e la commissione comunale per le pari opportunità. Il Consiglio di amministrazione è sciolto e l’ente è retto dal commissario straordinario Duilio Messana.