Alcamo. Voto di scambio, Abc e Movimento 5 Stelle chiedono incontro pubblico e dimissioni sindaco
Riprende l’attività del consiglio comunale di Alcamo dopo la pausa estiva e tra gli argomenti affrontati, si è parlato di voto di scambio, dopo le indagini della Procura di Trapani che hanno stanno facendo luce sulle elezioni comunali del 2012, vinte per 39 voti in più da Sebastiano Bonventre, sostenuto dal centrosinistra. In un documento letto durante la seduta dell’assise civica, Alcamo Bene Comune e Movimento 5 Stelle riportano e l’attenzione sulle ultime vicende giudiziarie che hanno scosso la politica locale.
“Alla luce dei gravissimi sospetti di reato di voto di scambio, chiediamo che non si possano e non si debbano dimenticare le parole con cui il sostituto procuratore Rosanna Penna descrive il clima delle scorse elezioni amministrative da Lei vinte: una «vera e propria patologia della competizione elettorale che invelenisce il clima e ne altera la democrazia».
Politicamente – si legge nella lettera – consideriamo che Lei, avendone beneficiato, sia comunque espressione di quel consolidato sistema di potere politico che condiziona nel bene e nel male da anni la vita sociale e lo sviluppo economico di questa città e che proprio Lei, dunque, ha il dovere di prendere delle posizioni forti e inequivocabili. Noi diciamo a gran voce NO al voto di scambio in tutte le sue forme e dunque chiediamo le Sue dimissioni quale unico modo per annientarne gli effetti. Dimissioni certe che permettano alla cittadinanza di ritornare alle urne già alla prossima tornata elettorale utile, anche dopo l’approvazione del Bilancio 2013. Vogliamo ribadire – dichiarano Abc e Movimento 5 Stelle – che soltanto rimettendo questo suo mandato Lei segnerebbe una distanza fra la sua candidatura e la coalizione che l’ha scelta e sostenuta, concedendo a tutti gli alcamesi una vera, forse nuova, cultura democratica libera e onesta e che il suo buon nome in futuro non potrà che essere associato a queste pratiche.”
I due movimenti politici chiedono inoltre un incontro pubblico in piazza Ciullo entro dieci giorni “per confrontarsi con la cittadinanza e per dichiarare pubblicamente la sua posizione, motivando inequivocabilmente qualsiasi sua decisione in merito”.
Intanto prosegue l’indagine della procura di Trapani avviata dopo un intimidazione a Nino Papania, a cui è stato incendiato il portone della sua segreteria politica. L’ex senatore del Pd è parte lesa e sette persone sono state rinviate a giudizio perchè accusate di estorsione. Avrebbero fatto pressioni per ottenere posti di lavoro. Da quest’indagine formalmente chiusa, la Procura ha aperto altri tre filoni d’inchiesta: uno sul voto di scambio che sarebbe avvenuto alle ultime consultazioni amministrative di Alcamo. Dalle intercettazioni emergono dialoghi in cui si promette denaro e buoni benzina in cambio di voti. Ci sarebbero sotto inchiesta anche alcuni consiglieri comunali. Mentre non ci sarebbe alcun fascicolo aperto nei confronti del sindaco Sebastiano Bonventre. Altri due filoni di indagine sono relativi a reati contro la pubblica amministrazione.