Aereoporto di Palermo verso la privatizzazione
I soci pubblici della Gesap, quindi il Comune di Palermo, la Camera di Commercio e la Provincia regionale, che insieme detengono il 95% delle quote ed i due soci di minoranza, il Comune di Cinisi e Confindustria, hanno deciso di vendere l’aeroporto.
Il Consiglio di amministrazione della società di gestione ha accettato all’unanimità il mandato dei soci di attivare i provvedimenti necessari all’avvio e alla conduzione della procedura di privatizzazione, adesso sarà indetta una gara pubblica per la vendita delle quote di capitale che possono essere cedute tutte ma anche in parte. Sembra che contrariamente alla Camera di Commercio che vuole vendere tutte le sue quote, la Provincia che detiene il 41% e il Comune che ne ha il 31% vorrebbero mantenere una partecipazione minoritaria ed inserire un rappresentante ciascuno all’interno del prossimo Cda. Come ha sottolineato il presidente della Gesap, Fabio Giambrone, la società continuerà a salvaguardare ed incrementare il valore delle azioni ad assicurare il potenziamento e lo sviluppo delle capacità reddituali dell’impresa societaria e le condizioni di efficienza gestionale. Secondo il Sindaco Leoluca Orlando, questo processo di privatizzazione rappresenta un fatto importante per gettare le basi di nuovi servizi per il nostro territorio, per i cittadini e le imprese. L’aeroporto Falcone e Borsellino, ancor di più nell’ottica dell’area metropolitana, rappresenta e sempre più rappresenterà uno dei cardini principali su cui ruoteranno le politiche di sviluppo territoriale che il Comune, di concerto con gli altri soggetti coinvolti nella gestione e con le parti sociali, vuole perseguire. La dismissione di partecipazioni pubbliche, oltre ad essere un obbligo di legge, per Gesap è anche una condizione posta dall’Enac in vista della sostenibilità finanziaria degli investimenti, pari a 184 milioni di euro, previsti per il potenziamento dell’aeroporto. Probabilmente una nuova proprietà privata potrebbe dare al Falcone Borsellino quella spinta organizzativa che gli è mancata negli ultimi anni. Pur essendo fondamentale per lo sviluppo economico dell’isola infatti l’aeroporto da più di dieci anni è un cantiere aperto, i lavori sono stati fermati e riavviati troppe volte e l’utenza ha sofferto esagerati disservizi che di certo non hanno valorizzato la Sicilia e la sua immagine nel mondo. Probabilmente con una proprietà diversa il Falcone Borsellino riuscirà finalmente ad adeguarsi seriamente alle migliori strutture aeroportuali europee.