Sentenza del Tar a favore dei lidi
I giudici del Tar di Palermo restituiscono la concessione demaniale ad un lido balneare revocata dall’assessorato regionale al Territorio. Per il tribunale amministrativo “la competenza nel demanio marittimo è dello Stato e le concessioni demaniali in base ad una legge statale, sono tutte prorogate al 31 dicembre del 2020 senza l’obbligo di una nuova autorizzazione”
Il Tar ha accolto l’istanza presentata dallo stabilimento Playa Bonita di Sferracavallo, assistito dall’avvocato Aldo Spatafora. L’assessorato regionale a Territorio lo scorso 30 aprile aveva notificato la decadenza della concessione demaniale per realizzare uno stabilimento balneare del 2012.
“I giudici amministrati accogliendo il ricorso hanno ribadito che le concessioni demaniali scadranno solo nel 2020 – afferma Alessandro Cilano responsabile della Sicilia occidentale della Fiba Conesercenti – Quindi competente su questa materia non è la Regione. Non solo, ma competente sulla destagionalizzazione, cioè la possibilità o meno di smontare o mantenere l’arredo dello stabilimento balneare, è il privato che ha la concessione. Chi ha i lidi, o le spiagge attrezzate può decidere se togliere o meno le strutture una volta chiusa la stagione balneare”.
Due motivazione che fanno chiarezza sulla materia della balneazione a Palermo, ma anche in Sicilia. “L’autorità preposta alla gestione del demanio marittimo nell’esercizio del potere di autotutela non può legittimamente annullare o revocare la concessione demaniale – si legge nella sentenza – Le regioni, anche ad autonomia speciale, non sono titolari di alcun titolo di competenza in questa materia che incidono sulla tutela della concorrenza. La competenza spetta allo Stato.
Una decisione che apre adesso una nuova partita ancora più dura tra l’amministrazione regionale e i tanti lidi che si erano visti aumentare del 600% i canoni per la concessione attraverso un decreto regionale. “Se la materia non è di competenza regionale anche le norme varate dal governo Crocetta sull’aumento dei canoni sono illegittime – aggiunge Alessandro Cilano – Per questo tutte le organizzazioni che raggruppano i titolari di lidi e di spiagge attrezzate hanno presentato un ricorso al Tar.