Regione. Acqua pubblica, scontro tra il Pd e il governo Crocetta

Sull’acqua è scontro tra il governo Crocetta e il Partito democratico. I parlamentari del Pd guidati dal capogruppo Baldo Gucciardi accusano l’assessore Nicola Marino di voler affidare la gestione ai privati. “Vorremmo ricordare all’assessore – sottolineano i deputati – che durante la campagna elettorale per le ultime regionali il presidente Crocetta ha certamente espresso tesi diverse da quelle contenute nel ddl oggi proposto al Parlamento. Con tutto il rispetto per l’assessore Marino, non pare esista alcuna assonanza tra il programma di Governo, che il Pd ha contribuito a scrivere, ed i comportamenti in IV commissione che mostrano solo un tentativo di abbraccio tra l’assessore ed il Pdl. E’ difficile comprendere – continuano – anche la reale opinione di deputati del Movimento 5 stelle che, in linea di principio sono per l’acqua pubblica, ma nella realtà sembrano essere fautori dell’acqua pubblica gestita da privati. Una confusione che coinvolge anche l’MPA Il Pd vuole che l’acqua sia affidata ad Aziende municipalizzate e consorzi di Comuni.”
Proprio il Partito democratico sostiene che alcuni deputati di Pds e Movimento 5 Stelle siano a favore della linea del governo, “la sagra dell’ipocrisia”, l’hanno definita i parlamentari, ma dall’altra parte il Partito dei siciliani ha diffuso un comunicato a firma Vincenzo Figuccia, Giovanni Greco e Giovanni Lo Sciuto dove viene accusato il Movimento 5 Stelle di appoggiare Crocetta e di non sostenere la “volontà popolare”.
Giampiero Trizzino, deputato a 5 Stelle e presidente della commissione Ambiente, però smentisce categoricamente: “Abbiamo sempre difeso il disegno di iniziativa popolare, e quello presentato dal governo non porta nè il mio nome nè quello di nessun altro componente del M5S”.
Replica anche l’assessore Marino: “rimango sorpreso dalle dichiarazioni dei deputati del Pd il testo sull’acqua è “in assoluta sintonia” con le idee del presidente della Regione, Rosario Crocetta, che sono state “anticipate in campagna elettorale” nel pieno rispetto degli esiti referendari.

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