Mala Gestio – Grandi Eventi. Scandalo Ciapi, “Futuro Semplice” nato negli uffici di Giacchetto

Un bando pubblicato a metà del 2009 che porta la firma dell’allora direttore dell’Agenzia regionale per l’impiego Rino Lo Nigro (arrestato nell’ambito dell’inchiesta Mala Gestio – Grandi Eventi) e dal dirigente del dipartimento della pubblica istruzione Patrizia Monterosso (oggi segretario generale della Regione) e poi approvato dall’assessore al Lavoro dell’epoca Luigi Gentile (anche lui agli arresti). I riflettori della Procura sono puntati su “Futuro Semplice” un progetto del Ciapi che fu bloccato dalla Corte dei Conti. Secondo quanto scrive oggi livesicilia.it l’ex assessore regionale in custodia cautelare Gianmaria Sparma nell’interrogatorio avrebbe raccontato “Il progetto Futuro Semplice interessava molto sia a Luigi Gentile che a Pippo Scalia ma anche a tutti i grossi enti della formazione, riconducibili ai partiti politici dell’area di governo e dell’opposizione. Fu bloccato dalla corte dei Conti”. Un racconto che allunga nuove ombre sulla gestione dei fondi che passavano (o in questo caso non riuscivano a passare) dal Ciapi. Circostanze che sarebbero confermate da alcuni collaboratori del project manager. Pietro Esposto avrebbe dichiarato “Futuro Semplice nell’estate del 2010 fu materialmente predisposto negli uffici del Giacchetto (in via Ruggero Settimo n. 73 per i contenuti e per la parte amministrativa ed in quelli di via Ruggero Settimo n. 55 per la parte grafica) e ci ha impegnato molto. Si trattava di un progetto decisamente importante che richiedeva un contributo complessivo di oltre 70 milioni di euro”.
Settatancinque milioni, per l’esattezza, specifica livesicilia che scrive ancora già nel febbraio del 2010, nei locali del Ciapi, il presidente Francesco Riggio (anche lui adesso in carcere) aveva incontrato tutti i rappresentanti dei sindacati dei lavoratori della Formazione e le associazioni degli enti per perfezionare gli aspetti legati alle assunzioni: Futuro semplice avrebbe dovuto consentire infatti il riassorbimento di 500 “esuberi”. Il bando venne dapprima pubblicato poi dopo le riserve manifestate dalla Corte dei Conti, riscritto e pubblicato persino in Gazzetta ufficiale. Ma verrà ritirato dopo l’intervento della Regione. L’ex dirigente generale della Formazione Ludovico Albert, infatti, decise di revocarlo “poiché, – racconta un’altra collaboratrice di Giacchetto Pamela Ingrisano – non lo riteneva più utile (lo riteneva una duplicazione di servizi esistenti, gli sportelli multifunzionali facenti capo ai Centri per l’Impiego)”. La Regione emanò un avviso pubblico al quale però partecipò solo il Ciapi in associazione temporanea di impresa con altri enti di formazione che secondo Gianmaria Sparma, rispecchiavano un po’ tutte le forze politiche di quel momento. Insomma il Ciapi capofila di un bando fatto apposta nelle stanze di Giacchetto le stesse stanze dove racconta un altro collaboratore del manager Massimo Roccella “ho visto passare -ha detto- molti esponenti politici e funzionari pubblici: i rapporti più frequenti erano con il professor Lo Nigro, con Gentile Luigi, Scoma Francesco, Scalia Pippo, Cascio Francesco, Vitrano Gaspare, Cuffaro Silvio, Sparma Gianmaria, Monterosso Patrizia, Di Liberti Letizia”. Gli incontri sarebbero avvenuti a porte chiuse.

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