Goletta Verde: il mare del palermitano è fortemente inquinato

Il mare del Palermitano è quello che risulta il più inquinato. Lo rivelano i controlli effettuati da Golette Verde nelle scorse settimane.
Le analisi dei quattro campionamenti effettuati in provincia, hanno evidenziato cariche batteriche superiori a quelle consentite e giudicati “fortemente inquinati”.
Le analisi, effettuate in particolari punti critici, seguono parametri microbiologici e chimico-fisici  come la temperatura dell’acqua, pH, ossigeno disciolto, conducibilità e salinità.
Tra le località controllate da Legambiente c’è Terrasini. Il prelievo è stato effettuato in località Porto Diga Foranea, nei pressi dei faraglioni a destra della spiaggia Praiola.
Anche qui l’acqua risulterebbe fortemente inquinata, per un eccessiva presenza di alcuni microrganismi “enterococchi intestinali” e di batteri chiamati “escherichia coli”.
A Palermo Goletta Verde ha fatto due prelievi, uno in località Tonnara Bordonaro (presso il tubo di scarico sulla spiaggia),   e in località Bandita. Parametri superiori anche a Termini Imerese. In tutti i casi si tratta di località in cui le persone fanno giornalmente il bagno nella stagione estiva.
“E’ una vergogna – dichiara Gianfranco Zanna, direttore regionale di Legambiente. La depurazione non funziona, occorre un intervento immediato. Rischiamo di perdere l’occasione offerta dai fondi “Cipe” per l’incapacità di chi ci amministra. Degli 1,7 miliardi di euro stanziati per le regioni del mezzogiorno, alla Sicilia spettano ben 1,1 miliardi per i comuni che ancora sono carenti dei servizi di fognatura e depurazione. Non è tollerabile che non si sappia ancora quando e come questi fondi vengano investiti. Oltre il danno così si aggiunge la beffa – continua Zanna – perché non solo danneggiamo il nostro ambiente e mettiamo a rischio la salute dei cittadini, ma siamo anche costretti a pagare multe salatissime. Non si può più rimandare il risanamento di questa situazione, per cui chiediamo a gran voce che i fondi vengano immediatamente utilizzati e si trasformino in interventi concreti per contrastare questo triste primato sulla depurazione.”

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